L’atteso risiko bancario italiano è iniziato e, come era prevedibile leggendo i piani industriali di tutti gli istituti di credito focalizzati sulla crescita nel risparmio gestito, una banca ha lanciato un Opa su una società di Asset Management.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Nel dettaglio Banco Bpm ha lanciato un’Opa sul 100% del capitale di Anima, società di cui controlla già il 22,38%, a 6,2 euro per azione. La mossa di Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, era ampiamente attesa dai mercati, dopo la realizzazione del piano industriale della banca su base stand alone e dopo gli ennesimi risultati record fatti registrare nei 9 mesi dell’esercizio.

Banco Bpm ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto di 1.696 milioni di euro, in crescita del 79,8% sullo stesso periodo del 2023. Il livello di solidità patrimoniale è salito ai massimi storici, con un Cet 1 ratio che passa dal 14,2% di fine 2024 al 15,5%.

Motivo strategico

Finora nessuno degli altri soci di Anima ha commentato l’operazione, ma da una prima ricognizione ciascuno di loro ha più di un motivo strategico per aderire all’offerta.

Il secondo socio di Anima è Poste Italiane con una quota dell’11,95%. Il Governo, che controlla Poste al 29,26% tramite il Ministero dell’Economia e per il 35% tramite Cassa Depositi e Prestiti, da tempo sta programmando la cessione della quota eccedente il 51% di Poste e l’incasso della quota di Anima renderebbe il tutto più appetibile.

La Fsi guidata da Maurizio Tamagnini è entrata nel capitale di Anima, di cui detiene il 9%, a 4,35 euro per azione. Incasserà una ricca plusvalenza e c’è chi scommette che potrebbe investire parte del ricavato proprio in Banco Bpm. Va ricordato che nel luglio 2023 Fai e Gruppo Bcc Iccrea hanno siglato con Banco Bpm un accordo che ha creato il secondo polo della monetica in Italia.

Fiuto Caltagirone

Il quarto socio italiano di Anima è Gamma di Francesco Gaetano Caltagirone, con un 3,46%, quota che ha incrementato dopo l’entrata di Fsi a testimonianza del suo ottimo fiuto per gli affari. Con l’approvazione del bilancio 2024 di Generali terminerà il mandato dell’ad Philippe Donnet e quindi si riaprirà la battaglia per il Leone.

Uno scontro che prevede grandi esborsi di capitale. L’incasso della quota Anima, quindi, farà gioco a Caltagirone che, va ricordato, è anche il quarto socio più importante della banca milanese con una partecipazione del 2%.

Tutto fatto per Castagna?

Non proprio. Perché il prezzo dell’azione è andato subito ben sopra il prezzo dell’Opa. Segno che Castagna, se vuole portare a termine l’acquisizione dovrà aumentare il corrispettivo dell’offerta.

L’esborso massimo dell’offerta è destinato ad essere decisamente superiore agli 1,58 miliardi di euro preventivati dalla stessa Banco Bpm

Compromesso danese

Tanto più che la norma contabile conosciuta come Danish Compromise, nata nel 2012 durante la presidenza danese del Consiglio Europeo, consente a Banco Bpm un robusto risparmio. Normalmente quando una banca acquista una sgr deve accantonare del capitale aggiuntivo per compensare l’avviamento.

Il compromesso danese prevede che se ad acquistare la Sgr sia una compagnia assicurativa controllata dalla banca, come in questo caso in cui è Bpm Vita a lanciare l’offerta su Anima, il trattamento contabile cambia e l’impatto sul capitale si attenua. L’acquisizione di Anima comporterebbe un assorbimento patrimoniale di appena 30 punti base di Cet1 da parte di Banco Bpm.

Modello di crescita

L’offerta, spiega la banca, nasce per rafforzare il modello di business di BBPM Vita, che sarà trasformata in una Fabbrica Prodotto integrata Life Insurance e Asset Management dando origine a un nuovo campione nazionale, secondo tra i gruppi italiani di matrice bancaria, con masse complessive di Risparmio Gestito e Assicurazione sulla Vita pari a circa 220 miliardi, all'interno di un totale attività finanziarie della clientela pari a circa 390 miliardi.

Al contempo, l'offerta si inserisce nel piano strategico di Banco Bpm, che fa leva su un modello di crescita della top line fortemente incentrato sulle fabbriche prodotto.

E Credit Agricole?

Resta da capire quale sarà la reazione di Credit Agricole, primo socio di Banco Bpm con il 9,2%, a questa operazione. Più volte sono trapelati «rumors» su possibili appetiti dei francesi per Banco Bpm.

Ma oggi la banca è molto più cara rispetto al recente passato e lo sarà conta di più dopo avere comprato Anima ed è da capire se ai francesi l’acquisto convenga ancora.