Tra Unicredit Banco BPM e ormai è guerra aperta
Dopo la decisione di Banco BPM di alzare l'Opa su Anima da 6,2 a 7 euro per azione la guerra tra la banca guidata da Giuseppe Castagna e Unicredit è diventata sempre più dura.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Lo scontro si è concretizzato in uno scambio di comunicati stampa dai toni sempre più aspri dove l’istituto guidato da Andrea Orcel paventa il ritiro dell’offerta su Banco Bpm qualora l’assemblea di quest’ultima dovesse dare l’ok all’incremento dell’offerta.
Va ricordato che la passivity rule cui Banco Bon è costretta come conseguenza della presentazione dell’Offerta pubblica di Scambio presentata da Unicredit la obbliga a chiedere l’assenso dell’assemblea per avere l’ok all’aumento del corrispettivo dell’offerta.
Nuove potenziali
Banco Bpm ha comunicato che un incremento del prezzo dell'Opa su Anima e la rinuncia, in tutto o in parte, delle condizioni dell'offerta – o anche solo di una di esse – potrebbero determinare la risoluzione o l’inefficacia dell’Ops da parte di Unicredit.
La banca spiega in una nota che l'Opa di Anima, se eseguita alle nuove potenziali condizioni, potrebbe risultare incoerente con quanto annunciato al momento della presentazione al mercato dell'operazione, avvenuta il 6 novembre 2024. In quella sede, l'operazione era stata descritta come capace di assicurare «un elevato ritorno sull'investimento con limitati assorbimenti patrimoniali».
Accuse pericolose
La risposta di Giuseppe Castagna non si è fatta attendere. «Penso che siano delle accuse pericolose. Stanno cercando di influenzare il voto degli azionisti nell'assemblea». «Il ragazzo sta facendo il suo gioco ed è bravo a farlo – ha poi aggiunto riferendosi al Ceo di Unicredit Orcel – sta mettendo pressione sul nostro titolo in favore del suo titolo. Ma risponderemo anche legalmente a questo tipo di accuse».
«Abbiamo mostrato, che la nostra banca è in una posizione molto solida e forte, non solo in capitale, ma anche in profittabilità», aggiunge Castagna indicando che «ci sono molte fake news che alludono al ritiro dell'offerta» di Unicredit «se noi andiamo avanti con Anima».
Conglomerato bancario-assicurativo
Il punto più rilevante dello scontro riguarda il cosiddetto «Danish Compromise». Si tratta una misura che consente alle banche di ridurre l’assorbimento di capitale regolamentare quando acquisiscono partecipazioni in società assicurative.
Banco Bpm, che ha lanciato l’offerta su Anima attraverso la sua società assicurativa Banco Bpm Vita, vuole sfruttare questa agevolazione per creare un conglomerato bancario-assicurativo con oltre 220 miliardi di euro in assicurazioni vita e risparmio gestito senza dover aumentare significativamente il capitale richiesto dalle normative di Basilea III.
Dubbi Unicredit
Sull’applicabilità del compromesso danese dovranno esprimersi Bce ed Eba. Unicredit ha sollevato dei dubbi. «Nonostante siano già trascorsi più di tre mesi dall’annuncio dell’opa Anima» da parte di Banco Bpm, «non è stata fornita nessuna informazione circa la probabilità» che il regime favorevole sul capitale regolamentare, il cosiddetto ‹Danish Compromise›, «possa trovare effettiva applicazione».
Banco BPM, ovviamente, di solito mostra decisamente un atteggiamento più ottimista: «Ogni valutazione relativa alla conferma dell’applicazione del ‹Danish Compromise› è di competenza delle autorità preposte; Banco Bpm Vita comunicherà prontamente al mercato qualsiasi decisione ricevesse in merito, ritenendo inopportuno e fuorviante impostare la comunicazione al mercato su basi probabilistiche».
Propria convinzione
L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha quindi ribadito «la propria convinzione, basata sulle previsioni regolamentari vigenti e non su calcoli probabilistici, circa l’applicabilità» del trattamento regolamentare alla partecipazione in Anima che «sarà acquisita all'esito dell'offerta».
In ottica «di piena trasparenza» Banco Bpm ha ritenuto opportuno «informare il mercato degli ipotetici impatti sul Cet1 del gruppo nel caso in cui tale trattamento non dovesse essere confermato».