E’ quanto emerge da un’analisi realizzata da EY Private dalla quale emerge che il 99% delle aziende investirà nel biennio a venire, soprattutto in sostenibilità ambientale, economica e sociale, tecnologie di produzione e ricerca e sviluppo.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Le imprese italiane stanno rispondendo con resilienza e proattività alle sfide poste dallo scenario geopolitico attuale. E’ quanto emerge da un’indagine EY-Swg dalla quale si rileva che il 76% delle aziende prevede una crescita nei prossimi cinque anni, nonostante il 66% abbia dovuto modificare le proprie strategie di approvvigionamento di materie prime e il 50% quelle relative all’energia.

L’analisi mostra che le aziende non si stanno limitando a reagire alle difficoltà, ma stanno anche pianificando investimenti strategici per il futuro. La quasi totalità delle imprese (99%) intende investire nel prossimo biennio, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale (96%), al rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (93%), alla progettazione di nuovi prodotti, con attenzione alla ricerca e sviluppo (88%).

Dinamiche geopolitiche

Inoltre il 75% delle aziende ha in programma di implementare tecnologie basate sull'intelligenza artificiale, segno di un impegno verso l'innovazione tecnologica.

«Le dinamiche geopolitiche attuali stanno esercitando una pressione significativa sul tessuto imprenditoriale italiano, influenzando il rinnovamento dei modelli organizzativi produttivi e gli investimenti» spiega Paolo Zocchi, EY Private Leader di EY in Italia sottolinenando che «l'attenzione delle aziende si sposta sempre più verso investimenti strategici con particolare attenzione per l'innovazione, la sostenibilità ambientale e sociale, e le attività di R&S Questi dati mostrano una chiara ambizione e proattività negli imprenditori italiani, che si stanno velocemente preparando per nuove sfide globali».

Forte fiducia imprese

La fiducia nel tessuto imprenditoriale italiano è forte, con il 79% degli intervistati che crede nella capacità delle imprese di innovarsi e il 59% ch fa affidamento sulla loro competitività a livello internazionale. Tuttavia, la fiducia nel sistema Italia nel suo complesso è meno diffusa. Un altro aspetto cruciale emerso dall’analisi è l'importanza del capitale umano.

Il 91% degli imprenditori italiani prevede di investire sul personale nei prossimi due anni, con l'obiettivo di aumentare le competenze, trattenere i talenti e garantire la soddisfazione dei lavoratori. Per affrontare le sfide tecnologiche e di innovazione, il 49% degli imprenditori punterà sulla formazione e sul re-skilling del personale esistente, mentre il 21% cercherà nuove risorse e competenze nel mercato. Nonostante l'ottimismo, le aziende si trovano di fronte a un significativo mismatch tra domanda e offerta di lavoro qualificato, con oltre l'84% che segnala difficoltà nella ricerca di personale adeguatamente formato.

Pmi cruciali

I dati dell’indagine confermano l'importanza delle piccole e medie imprese italiane nel tessuto economico e sociale del Paese. Secondo l’analisi, l'80% degli italiani riconosce alle Pmi un impatto positivo sulla società, mentre l’85% le considera il motore principale dell'economia nazionale, superando le grandi imprese e le multinazionali. Il 37% degli intervistati apprezza la loro propensione all'innovazione, e il 33% riconosce la loro competitività nel contesto internazionale.

Gli imprenditori italiani sono percepiti come figure chiave nella promozione dell'innovazione e nella creazione di nuovi posti di lavoro. Tuttavia la ricerca evidenzia un crescente desiderio che mostrino maggiore attenzione verso la responsabilità sociale d'impresa e i bisogni della comunità. Nel complesso la fiducia degli italiani nelle capacità degli imprenditori italiani è alta, con 3 su 5 che esprimono un elevato livello di fiducia nei loro confronti.