Opa di Unipol su UnipolSai da 1,13 miliardi. Il manager fa quadrato sulle partecipazioni bancarie, respinge le avance su Sondrio e manda un avviso di licenziamento «cantato» a Piero Montani.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Unipol ha approvato la razionalizzazione del gruppo che avverrà attraverso l’incorporazione della controllata assicurativa UnipolSai, di cui detiene già l’85,21%, e la successiva Opa volontaria totalitaria. Una mossa che i mercati aspettavano da tempo. Il rapporto di cambio dell’operazione è pari a 3 azioni Unipol per ogni 10 azioni UnipolSai.
Inoltre Unipol riconoscerà 2,7 euro per azione portata in adesione all’opa. L'importo massimo che Unipol dovrà pagare ammonta a circa 1,13 miliardi di euro, in caso di adesione totalitaria del mercato all’offerta. Il completamento della fusione è previsto entro la fine del 2024.
Razionalizzare la struttura societaria del gruppo
Le cooperative oggi socie di Unipol manterranno comunque la maggioranza dei diritti di voto anche dopo la diluizione conseguente alla fusione, grazie al voto maggiorato. Il principale azionista è Coop Alleanza 3.0 che detiene il 22,2% del capitale e ha il 29,3% dei diritti di voto.
L’offerta viene fatta per razionalizzare la struttura societaria del gruppo, semplificando nel contempo i processi decisionali. La società risultante dalla fusione sarà una delle principali compagnie assicurative italiane, quotata nei mercati regolamentati.
Gelo su Montani
La presentazione dell’offerta alla stampa è stata anche l’occasione per il presidente Carlo Cimbri di fare il punto sulle nomine all’interno delle banche controllate (il 20% di Bper e il 20% di Popolare di Sondrio) e su come rispondere a eventuali appetiti di terzi per le sue banche.
Uno dei temi sul tavolo era la possibile conferma dell’amministratore delegato di Bper Piero Montani, che tre anni fa fu chiamato proprio da Cimbri e che nel triennio ha portato la banca modenese da una dimensione macroregionale a una nazionale, completando in tempi record l’integrazione di Banca Carige.
Una uscita spiritosa
Era evidente che Cimbri fosse preparato alla domanda e che avesse preparato la risposta. Fatto sta che quella che nelle intenzioni voleva forse essere una uscita spiritosa, sia riuscita come una una gag alquanto greve.
Di fatto Cimbri ha fatto capire che l’era Montani era finita prima con una citazione musicale di Vasco Rossi con tanto di brano «E va bene così! Senza Parole» suonato al momento della citazione. Poi, per rendere il concetto ancora più chiaro ha aggiunto un «Può stare sereno» parafrasando la frase che Matteo Renzi disse ad Enrico Letta nel 2014, poco prima di farlo fuori dal governo.
Dubbi Bce
Sostituire Montani, che gode della stima della BCE e di Bankitalia, non sarà facile per Cimbri. Dovrà anche guardarsi dall'appetito di altre banche per le sue creature.
«I due istituti fanno parte di un preciso disegno strategico e dunque non sono, né sono mai state in vendita», ha detto Cimbri dicendosi pronto a difenderli da manovre ostili: «faremo le nostre mosse se dovesse servire e penso che saranno sufficienti» ha aggiunto spiegano poi che Il Monte dei Paschi di Siena non è nei piani di Bper.
Guerra aperta – pace armata
Se con Montani è guerra aperta, al momento è pace (secondo alcuni pace armata) con il Ceo della Popolare di Sondrio Mario Alberto Pedranzini. I due manager cercano di apparire come un duo che va d’amore e d’accordo.
Cimbri ha spiegato si essere pronto a proporre «un paio di persone per la Popolare di Sondrio», dove ci sono cinque membri da rinnovare in consiglio, mostrando pieno spirito collaborativo. Pedranzini va cercando nuovi puntelli per rendere eventuale ogni velleità espansiva di Cimbri difficilmente praticabile.