La celebrazione del 128esimo congresso del sindacato bancario ha decretato il trionfo del segretario Lando Maria Sileoni. A cui la Fabi potrebbe iniziare a stare stretta.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Lando Maria Sileoni non poteva sperare di arrivare al congresso nazionale della Fabi, il maggiore sindacato bancario italiano, con un viatico migliore di quello che ha avuto, ottenendo il via libera delle banche ad un aumento del salario di 435 euro lordi, oltre al ripristino del normale Trattamento di fine rapporto. Ora il contratto deve essere ratificato dalle singole assemblee dei dipendenti delle banche, passaggio che appare scontato.

«Siamo completamente soddisfatti dei risultati raggiunti col nuovo contratto: tutti quelli che ci eravamo proposti. E dalle assemblee dei lavoratori bancari ora ci aspettiamo la conferma di avere lavorato bene – ha spiegato Sileoni terminando la quattro giorni di congresso.

Col nuovo contratto dei bancari l’obiettivo più importante che abbiamo raggiunto è stato quello di recuperare del potere di acquisto delle retribuzioni. L’aumento di 435 euro medi al mese e il ripristino normale del TFR che per qualche anno era stato congelato portano nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori bancari importi importanti».

Orgoglio sindacale

La vittoria ottenuta, grazie anche alla sponda di Intesa Sanpaolo, il primo assuntore bancario italiano con circa 100.000 mila dipendenti sui 300.000 circa complessivi, ha rinfocolato l’orgoglio sindacale. Il Ceo Carlo Messina ha appoggiato da subito l’aumento chiesto dai sindacati, indirizzando la partita in favore dell’accoglimento pieno delle richieste dei lavoratori.

«Con la firma del contratto – ha aggiunto Sileoni – abbiamo dato lustro e prestigio a una categoria che in molti volevano appiattire. Il direttore di filiale come l’impiegato bancario dietro lo sportello conosce il territorio, la potenzialità della azienda per crescere e quanto merito creditizio può essere assegnato. E’ un riferimento personale e sociale in una comunità e credo che questo l’intelligenza artificiale non possa sostituirlo».

Non si è fatto nuovi amici

L’aumento ottenuto dai bancari è un successo destinato a mettere in crisi tutte le sigle sindacali non bancarie. In Italia i contratti scaduti sono decine e ora i singoli sindacati avranno la pressione dei loro rappresentati che non si sentono da meno dei bancari e che difficilmente accetteranno aumenti che non siano commensurabili a quello ottenuto dai lavoratori del credito.

Sileoni, una volta di più, non si è fatto nuovi amici nel settore sindacale. Dal 2010 guida il maggior sindacato bancario, forte di oltre 120.000 iscritti. Ogni volta viene rieletto con maggioranza che fanno impallidire quelle bulgare. Anche i suoi detrattori gli riconoscono di avere cambiato la comunicazione sindacale.

Futuro politico

Le doti di comunicatore e il peso che ha nei rapporti sindacali hanno indotto molti osservatori a preconizzare per Sileoni un futuro in politica. Quel che è certo che il sindacalista si trova all’apice della carriera e che difficilmente potrà ottenere risultati migliori degli attuali.

Il consolidamento del settore bancario, che nel 2024 dovrebbe vedere un robusto numero di integrazioni, non potrà che fare diminuire il numero dei bancari e, inevitabilmente il numero degli iscritti. Meno iscritti significa meno risorse e meno risorse significa meno potere.

Ma quel treno è passato

Nonostante non si vedano all’orizzonte candidati alternativi, gerenze troppo lunghe rischiano di generare leadership inefficaci. Il problema è che, allo stato, nessun partito dei maggiori presenti in Parlamento sembra essere una casa adeguata a Sileoni.

Il primo Movimento Cinque Stelle, quello capace di vincere le elezioni suppura in coabitazione con La lega, avrebbe potuto essere un contenitore in grado di esaltare le doti dell’attuale segretario Fabi. Ma quel treno è passato e non sembra possibile che possa ripresentarsi nuovamente. Detto questo nessuno dubita che il futuro di Sileoni sia in politica. Resta solo da capire da che parte.