La holding degli eredi del fondatore di Luxottica, dopo mesi di lavoro, ha elaborato una lista di nomi che non ha quel cambio di passo che va chiedendo da tempo.
I fuochi d’artificio che molti si aspettavano dal deposito della lista di Delfin per il rinnovo del Cda di Mediobanca non ci sono stati. La holding, che controlla il 20% circa del capitale della banca guidata da Alberto Nagel, non ha consumato nessuno strappo con la Bce e non è riuscito a trovare un nome di spicco da inserire nel board.
La lista, come chiaramente chiesto dal regolatore, è di minoranza e quindi contiene cinque nomi e non sette. La figura in grado di cambiare gli equilibri in seno al consiglio, o perlomeno in grado di assicurare un adeguato controcanto ad Alberto Nagel non è stata trovata. Sul mercato sono circolati i nomi del presidente di J.P. Morgan Cib Emea Vittorio Grilli, dell’ex ceo di Ubi Banca Victor Massiah e del presidente di Lazard Italia Flavio Valeri, ma nessuno di questi compare nella lista.
Panizza e Cucci legati al Leone
I cinque candidati sono Sandro Panizza, Sabrina Pucci, Cristina Scocchia, Massimo Lapucci e Jean Luc Biamonti. A meno che la lista non risulti la più votata in assoluto, solo due di loro sono destinati a entrare in Cda ovvero Panizza e Pucci. Il primo è stato Chief risk officer delle Generali ed attualmente è commissario di Eurovita mentre la seconda e, tra l’altro, ex consigliere di amministrazione del Leone.
Cristina Scocchia, Ceo di Illicaffè e consigliere di amministrazione dia Fincantieri è molto apprezzata per l’apporto che assicura ai consigli di cui è parte. Jean Luc Biamonti, presidente di Covivio è un manager molto apprezzato sia dai Del Vecchio sia da Francesco Gaetano Caltagirone, secondo socio assoluto di Mediobanca con cil 10% circa.
Lapucci è la vera sorpresa, il nome inatteso. E’ l’ex segretario della Fondazione Crt che l’anno scorso affiancò Caltagirone e Del Vecchio nella battaglia contro Mediobanca per le Generali. Colpisce che si tratti di profili che non hanno un background bancario.
Lista per collaborare col Cda
La lista, spiegano da Delfin, viene proposta con l’obiettivo di collaborare con tutti i membri del Consiglio e offrire un contributo alla realizzazione del Piano Industriale. La lista di minoranza non ha intenti competitivi nei confronti della lista di maggioranza del management, ma avrà l’obiettivo di portare il valore di un cambiamento costruttivo all’interno del Board.
«La visione che guida la lista di Delfin» spiegano in una nota gli eredi del fondatore di Luxottica «trova il suo fondamento nello spirito imprenditoriale che ha sempre animato il sistema economico italiano, e che il fondatore di Delfin Leonardo Del Vecchio ha impersonificato nella sua forma più alta e nobile.
Delfin intende rappresentare questa visione, nell’interesse di tutti gli investitori, favorendo un processo di rinnovamento strategico e tecnologico in forza alla complementarietà delle competenze e dei valori espressi dalla lista proposta».