Nel 2024, sotto una nuova guida operativa, la Finma ha preso decisioni importanti. Tuttavia, l’autorità di vigilanza bancaria dovrebbe, in futuro, considerare più attentamente gli effetti collaterali indesiderati di una politica di comunicazione aperta, evitando di sparare a volte «con un cannone contro i passeri». Ecco un bilancio annuale con una lista di desideri di finewsticino.ch per la Finma nel 2025.
Quando si mettono alla gogna i trasgressori del settore finanziario svizzero, il vantaggio competitivo internazionale ne risente – per usare un eufemismo. In un mercato altamente competitivo, gli operatori stranieri non esitano a usare qualsiasi mezzo per sottrarre ulteriori quote di mercato alla Svizzera, soprattutto nel settore della gestione patrimoniale transfrontaliera.
Qual è l’alternativa?
Un’autorità di vigilanza indulgente, incapace di affrontare seri problemi come nel caso di Credit Suisse? Certamente no. Tuttavia, se potessimo esprimere quattro desideri per il 2025, sarebbero i seguenti:
1. Trovare un equilibrio migliore tra azione pubblica e discrezione
La Finma dovrebbe bilanciare meglio il ricorso alla gogna pubblica, che ha utilizzato in diverse occasioni quest’anno, con interventi più discreti ma comunque efficaci dietro le quinte. Questi ultimi, sebbene più difficili da valutare, sembrano essere stati trascurati.
2. Considerare attentamente l’impatto della comunicazione
La Finma dovrebbe prestare maggiore attenzione alla tonalità e all’effetto delle sue comunicazioni, in particolare per quanto riguarda l’immagine internazionale del settore finanziario svizzero. Decisioni mal comunicate possono involontariamente favorire i concorrenti stranieri.
3. Ritornare a un approccio più aperto nella regolamentazione delle criptovalute
È importante che la Finma superi l’attuale ossessione per i rischi legati alle criptovalute e recuperi l’approccio più aperto e lungimirante del passato. Ciò non significa, ovviamente, che debba diventare indulgente con il settore.
4. Concentrarsi sui rischi essenziali
La Finma dovrebbe orientare il proprio operato ancor più al principio di proporzionalità, concentrando le proprie energie sui rischi realmente rilevanti per il settore finanziario, evitando di occuparsi di questioni secondarie come ristoranti pop-up o altre attività marginali.
Segnali incoraggianti
Un elemento positivo è che, nella sua dichiarazione sul rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta (PUK), la Finma ha dimostrato una certa capacità di apprendere dai propri errori, introducendo una cultura dell’autocritica. Questo rappresenta una novità rispetto alla maggior parte delle altre autorità, che generalmente ritengono di non sbagliare mai e quindi non sentono il bisogno di una simile cultura.
Questi cambiamenti sarebbero essenziali per rafforzare la posizione della Svizzera come piazza finanziaria e migliorare l’efficacia delle sue istituzioni di vigilanza.