I partiti che reggono l’Esecutivo hanno preso percentuali di voti maggiori rispetto alle politiche. La Lega di Matteo Salvini esce ridimensionata. In rialzo il Partito Democratico.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d'Italia (Fdl) non hanno interrotto la luna con Il Paese. Il presidente del Consiglio Italiano è la principale vincitrice di queste consultazioni, volendo leggere il voto europeo in chiave nazionale.
FdI ha raccolto il 28,8% dei consensi, Forza Italia il 9,6% e la Lega il 9%. Complessivamente i partiti di centrodestra hanno raccolto il 47,45% dei consensi complessivi, una percentuale maggiore rispetto alle elezioni politiche che li hanno mandati al governo. Un risultato non scontato dopo due anni del governo.
Molta disillusione della base
Fratelli d’Italia si conferma il primo partito italiano, ed ha quasi quintuplicato i consensi rispetto alle europee del 2019 passando dal 6,44% a poco meno del 29%. Assodato questo, bisogna cercare di comprendere coma vadano letti i risultati di Forza Italia e Lega.
Il partito guidato da Matteo Salvini nelle passate elezioni europee era stato di gran lunga il primo partito d’Italia con un exploit del 34,26%. I numeri odierni sono il frutto di una perdita di credibilità in molte aree del Paese, il Sud soprattutto, oltre che di molta disillusione della base per esperienze di governo con il Movimento Cinque Stelle nel primo governo guidato da Giuseppe Conte.
Poteva andare peggio
Gli atteggiamenti di Salvini, spesso in contrapposizione con il Governo, non sono stati apprezzati da tanti degli elettori più moderati del centrodestra. In molti di loro hanno preferito votare Forza Italia piuttosto che il partito della Meloni con l’obiettivo di fare aumentare la residualità della Lega.
L’obiettivo si può considerare ottenuto nella misura in cui Forza Italia ha distanziato di poco meno di un punto percentuale la Lega. Secondo più di un osservatore lo scarto da Forza Italia autorizza a parlare di sconfitta di Salvini ma non dovrebbe portarlo a compiere atti che possano danneggiare il Governo.
Non manca molto
Non è un momento semplice per il segretario della Lega. La contestazione alla sua leadership assumono toni sempre più espliciti. Il giorno della chiusura della campagna elettorale era stato Umberto Bossi, in fondatore del partito, a sfiduciare il suo ormai ex-delfino annunciando che avrebbe votato Forza Italia.
Il redde rationem potrebbe arrivare in tempi ragionevolmente brevi. Il Governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, uno dei delfini di Salvini, sta lavorando per farsi trovare pronto quando la successione entrerà nel vivo. E non manca molto.
Sorride anche il Pd
Anche il Partito Democratico (Pd), principale partito di opposizione, ha motivo di sorridere forte di consensi che si sono attestati al 24,1% in leggero aumento rispetto al 22,74% delle elezioni europee del 2019.
Il recupero è avvenuto ai danni del Movimento Cinque Stelle, che negli anni passati aveva cannibalizzato molti dei voti del centrosinistra. L’allontanamento dal partito guidato da Conte è stato una scelta felice del segretario del Pd Elly Schlein.
Incapacità di fare sintesi
I pentastellati hanno visto i consensi scendere di sette punti percentuali in cinque anni, passando dal 17% al 10%.
L’incapacità di fare sintesi e trovare un punto di unione è stata esiziale per Matteo Renzi e Carlo Calenda che si son o presentati all’appuntamento elettorale con due partitini separati, nessuno dei quali è stato ius grado di superare la soglia di sbarramento del 4%.
Una lezione molto severa, segno che gli elettori italiani si sono stancati dei particolarismi eccessivi e privilegiano i partiti in grado di raggiungere una maggiore sintesi.
Verdi in spolvero
Risultato inatteso, in senso positivo, per AvS, l’Alleanza Verdi Sinistra che ha raggiunto il 6,8% dei consensi, principalmente per la controversa candidatura dell’attivista Ilaria Salis, oggi ai domiciliari in Ungheria con l’accusa di avere aggredito due uomini di estrema destra.