La banca valtellinese ha messo a segno un 1° trimestre da record. I numeri sono più compatibili con il destino di un predatore e non di una preda nel consolidamento del settore bancario.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Banca Popolare di Sondrio ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio in corso mettendo a segno il miglior trimestre della propria storia, con un utile netto di 145,2 milioni di euro, in rialzo del 53,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.  Questo risultato è stato possibile grazie all'aumento a doppia cifra dell'attività bancaria caratteristica, con proventi da 373,9 milioni (+29,6% a/a).

Il margine di interesse è cresciuto del 39% a 267 milioni, mentre le commissioni nette sono salite del 10,8% a 106,9 milioni. In rialzo anche i costi operativi (+11,1%) a 150,8 milioni, con il cost/income ratio al 31 marzo che si è attestato al 36,9%. Quanto ai crediti deteriorati, l'Npl ratio lordo, si è ridotto al 3,8% dal 4,3% del marzo 2023, uno dei livelli più bassi dell’intero settore in Italia.

Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale di B.P.Sondrio, commentando i risultati con gli analisti, ha ricordato che l’auspicio del management è di «replicare l'ottimo risultato del 2023», terminato con un utile di 461,2 milioni, grazie a un «margine di interesse in linea con quello del 2023 (937 milioni, ndr) e commissioni in crescita tra il 5 e il 10%».

Pronti a valutare acquisti

Sul fronte patrimoniale, i ratio si sono confermati su livelli di eccellenza, mostrando un ampio buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari: nello specifico i coefficienti fully loaded sono pari al 15,1% per quanto riguarda il  Cet1 ratio e al 17,9% per il Total Capital ratio. Questa solidità patrimoniale può consentire alla banca di vivere una vera e propria inversione di ruolo permettendo alla ex popolare valtellinese di giocare da predatore nel consolidamento bancario e non più da preda.

«Siamo sempre pronti a valutare opportunità di crescita non organica», ha detto Pedranzini agli analisti. «Sempre che ce ne siano e sempre con la dovuta prudenza che contraddistingue l'attività bancaria».

La Popolare di Sondrio ha continuato a sostenere l’economia reale con 1,7 miliardi di nuove erogazioni a famiglie e imprese. «La nostra strategia di puntare sull'attività bancaria caratteristica, innovando e diversificando al contempo il nostro modello di business, ci ha consentito di acquisire nuova clientela, guadagnare spazi di sviluppo in nuovi territori, consolidare via via la nostra posizione, dando un concreto contributo alla crescita economica dei territori serviti» ha spiegato il Ceo.

Poche preoccupazioni sul credito

La banca stima che il livello dei crediti non sia destinato a peggiorare nei prossimi mesi. «Non vediamo» ha sottolineato Pedranzini «particolari preoccupazioni sul tasso di default, anche se notiamo qualche segnale di difficoltà soprattutto da parte del mondo retail, ma anche delle imprese».

Al 31 marzo il costo del rischio risultava allineato alla guidance di medio-lungo termine (55-60 punti base), mentre il default rate era marginalmente aumentato dell'1,1%. «Non ci aspettiamo un peggioramento nel resto dell'anno», è intervenuto il cfo, Massimo Perona, «ma continuiamo a tenere la situazione sotto osservazione».