La banca valtellinese ha chiuso i 9 mesi del 2023 con l’utile migliore di sempre e stima si anticipare di due anni i risultati al 2025. Le mire di Unipol diventano ogni giorno più dispendiose.
B.P.Sondrio ha chiuso i nove mesi con un utile netto record di 348,6 milioni di euro, con un aumento del 130,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato riflette il forte incremento dei proventi dell'attivitá bancaria caratteristica che si attestano a 958,5 milioni di cui 668,4 mln imputabili al margine di interesse e 290,1 milioni di euro alle commissioni nette.
Mario Alberto Pedranzini, amministratore delegato della banca, non ha nascosto la sua soddisfazione. «Quando i risultati sono buoni – ha spiegato – la falsa modestia non serve. I record si raggiungono con la prospettiva di superarli. E' l'utile migliore della storia della banca».
La solidità dei conti
Il Cfo Massimo Perona, illustrando i risultati, ha inoltre sottolineato che «è confermata la guidance di una crescita del 30% del margine di interesse del 2023».
La solidità dei conti della banca è dimostrata anche dal cost-income ratio che è ulteriormente migliorato al 40,3% mentre il margine d'intermediazione è risultato pari a 1.045,6 milioni di euro in progresso del 43% rispetto al dato relativo ai primi nove mesi del 2022.
Aumenta il valore
Questi risultati sono destinati a soddisfare gli azionisti della banca valtellinese forse con la sola eccezione del primo socio assoluto, Unipol, compagnia assicurativa che detiene poco meno del 20% e che da tempo culla il desiderio di fondere la Popolare di Sondrio con la Bper di cui anche controlla una quota poco sotto il 20%.
La banca, tra l’altro, ha già un accordo di distribuzione di prodotti assicurativi con il suo azionista. A Sondrio sanno che il regolatore vede di buon occhio un ulteriore consolidamento del settore.
Investire e diversificare
Pedranzini, che è riuscito a ritardare quanto più possibile la trasformazione della Popolare di Sondrio in società per azioni, avversando in ogni sede possibile la legge voluta dal governo Renzi, è perfettamente consapevole che l’unico modo per rendere meno amaro il matrimonio è continuare a realizzare risultati record che consentiranno di aumentare il valore della società.
«I risultati dei 9 mesi sono risultati record che ci prefiggiamo di ripetere entro la fine del 2023 anticipando tutti i target del piano al 2025» ha poi sottolineato Pedranzini, nel corso della call di commento dei conti, spiegando che «dobbiamo approfittare del vento favorevole per investire e diversificare. Investire sul digitale continuare a fare quello che abbiamo fatto finora, dobbiamo cogliere le opportunitá di mercato che si dovessero presentare».
Investire nel personale
Nei prossimi mesi tra l’altro la banca intende continuare a investire sul personale, che viene considerato il driver di crescita piú importante. La Popolare di Sondrio può contare , tra l’altro su livelli di capitale e di liquiditá particolarmente robusti, cui affianca una qualitá degli attivi elevata.
«I nostri crediti deteriorati sono coperti al 62%, una delle percentuali piú alte a livello di sistema» ha detto Pedranzini rilevando che «la strategia di derisking è in cima ai nostri pensieri ma sempre con la volontà di valorizzare il deteriorato perchè ha valore e abbiamo una macchina che lavora molto bene per recuperarlo. Poi abbiamo le performance delle nostre cessioni di crediti che vanno molto bene».
Obiettivi di derisking
«Realizzeremo nell'anno gli obiettivi di derisking che avevamo per il 2025. La nostra copertura di Npl è dieci punti superiore a quella dei comparables» ha poi aggiunto il cfo Perona.
La banca valtellinese, come tutti gli altri istituti di credito italiani, ha deciso di non pagare la cosiddetta tassa sugli extra profitti, accantonando a riserva un ammontare pari a 2,5 volte l’imposta. La banca ha inoltre deciso di ridurre l’esposizione ai titoli italiani che è scesa a 6,8 miliardi dai 7,8 miliardi di fine 2022.