Alla fine, la società italiana ha prevalso su Zurich. A spostare gli equilibri è stato il coinvolgimento dei soci-manager che la società guidata da Mario Greco voleva liquidare.
Anima Holding ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% di Kairos Partners dalla controllante Kairos Investment Management.
Kairos, fondata nel 1999 come società indipendente e dal 2016 controllata dal gruppo svizzero Julius Baer, con una quota di minoranza del 35% circa in mano al management, gestisce circa 4,5 miliardi di euro di masse, con una gamma di prodotti e servizi orientati a una clientela di fascia alta. I ricavi da commissioni nel 2022 sono stati pari a circa 25 milioni di euro.
Meccanismo di co-investimento
Il corrispettivo massimo concordato per la cessione è pari all’eccedenza patrimoniale (attualmente stimata tra 20 e 25 milioni di euro) rispetto ai requisiti minimi di vigilanza della società, soggetto ad eventuale aggiustamento in funzione dell’andamento delle masse gestite successivamente alla firma dell’accordo.
E’ inoltre previsto un meccanismo di co-investimento per alcuni manager con partecipazione al valore aggiunto derivante dai risultati del business al termine del quinto anno successivo alla firma dell’accordo.
Mezzi propri
L’acquisto sarà finanziato da Anima interamente con cassa disponibile. Il closing dell’operazione, soggetto alle abituali procedure autorizzative, è previsto nel secondo trimestre del 2024.
«Siamo entusiasti di riportare in mani italiane un marchio storico come Kairos, con il suo patrimonio di esperienze e competenze. Riteniamo che Kairos potrà esprimere il massimo del suo potenziale beneficiando del supporto delle strutture operative e delle capacità di investimento del Gruppo Anima», ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, Amministratore Delegato di Anima Holding. «Questa operazione farà da acceleratore per la crescita del Gruppo nei segmenti di clientela ad alto potenziale Private e Istituzionale».
Nuova fase
«L’ingresso di Kairos nel Gruppo Anima apre una nuova fase nel nostro percorso di crescita, che ci permetterà di creare ulteriore valore attorno al nostro brand», ha aggiunto Alberto Castelli, Amministratore Delegato di Kairos, «siamo certi di potere apportare un grande contributo al Gruppo che ci accoglie, grazie alle nostre competenze e a un track record di eccellenza nell’asset e nel wealth management».
Il 35% circa di Kairos è nelle mani di alcuni soggetti, manager e fondatori. Si tratta dell'amministratore delegato Alberto Castelli, di Guido Brera, Rocco Bove, Massimo Trabattoni e Caterina Giuggioli. I soci italiani sono stati determinanti per l’esito della partita.
Una forte tinta nazionalistica
Le trattative con Zurich sono durate a lungo e si sono arenate proprio sulla indisponibilità dei soci italiani a fare un passo indietro. In un primo tempo si pensava che il rifiuto avesse basi economiche, ma invece era legato anche al desiderio di proseguire l’avventura manageriale all'interno della società.
Questa operazione ha una forte tinta nazionalistica. L'italianità sicuramente interessa i soci di Anima, recentemente compattatisi attorno a Fsi Il primo socio di Anima è Banco Bpm con il 21,7%, seguito da Poste italiane con l'11,6%, da Fsi di Maurizio Tamagnini con il 9,5% per finire con la Gamma di Francesco Gaetano Caltagirone con il 3,4%.