Conti record per Mediobanca nell’esercizio concluso lo scorso 30 giugno. I risultati hanno superato ampiamente i target del piano 2019/23 e Credit Suisse ha contribuito, in parte a questi conti e, in futuro, peserà anche di più.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Nel dettaglio i ricavi sono ammontati a 3,305 miliardi di euro, in rialzo del 16% rispetti all’esercizio precedente, l’utile netto ha sfondato la soglia del miliardo attestandosi a 1,027 mld, con un progresso del 13% a/a) con l’utile per azione salito del 15% rispetto a un anno fa a 1,21 euro.

Il cda di proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo unitario di 0,85 euro, pari a un payout del 70%. I risultati hanno superato ampiamente i target del piano 2019/23 e Credit Suisse ha contribuito, in parte a questi conti e, in futuro, peserà anche di più.

Da ex Credit Suisse 300 milioni di raccolta netta

«In questo trimestre abbiamo un contributo parziale già visibile sulla raccolta netta da parte delle nuove assunzioni, qualcosa intorno ai 200-300 milioni. E' ancora molto contenuto, ma è solo una parte di quello che avremo, naturalmente».

Così Alberto Nagel, CEO di Mediobanca, ha illustrato i contributi ai conti 2022-23 portati dai banker arrivati da Credit Suisse.

Nell'ultimo semestre la banca ha accolto 59 nuovi professionisti, incluso un team di 6 private banker di elevato standing provenienti dall'istituto elvetico, per un totale di 76 ingressi nei 12 mesi.

WM prioritario per crescita

Il Wealth Management si è confermato prioritario per la crescita del gruppo, con ricavi in crescita del 13% rispetto all’esercizio precedente a 821 milioni di euro. E lo sarà ancora di più in futuro.

«Mediobanca – ha spiegato ancora Nagel – conseguirà nel prossimo triennio una forte crescita del Wealth Management, una gestione più efficiente degli RWA e una migliore remunerazione degli azionisti, in attuazione del Piano One Brand – One Culture».

«La banca – ha aggiunto – è e sarà piú wealth-centric. Utilizzeremo le nostre forze per crescere di più in questo segmento. L'attività di Corporate & Investment Banking è già cambiata ma cambierà ancora: in futuro consumerà meno capitale».

Alberto Nagel disponibile a continuare

Nagel ha inoltre approfittato della conference call sui risultati per mandare messaggi di pace agli azionisti.

Il banchiere, che è nella lista del Consiglio di Amministrazione per il rinnovo a settembre, si è dichiarato pronto per un nuovo mandato come CEO, che gli consentirà di attuare il piano aziendale appena presentato.

L’auspicio del manager è quello di arrivare alla creazione di un board che sia quanto più inclusivo possibile, a partire dagli azionisti della banca.

Il desiderio, ha detto Nagel, è «avere una lista fatta anche da rappresentanti dei principali azionisti» per dotare la banca di «professionalità adeguate al piano», senza dimenticare ovviamente i criteri di indipendenza.

Lista entro settembre

L’obiettivo del management è ottenere un board che abbia qualità, una maggiore indipendenza e un mix di competenze adeguate alla complessità di Mediobanca in quanto banca sistemica e a un piano di un certo livello e di riuscire a depositare la lista entro metà settembre.

Delfin, la holding dei Del Vecchio, è il primo azionista assoluto della banca con una quota del 19,8%. L’aperta ostilità del recente passato ha lasciato il posto a una maggiore apertura al management, che non significa pace ma almeno tregua armata.

Confermato outlook

Nagel, infine, ha rivendicato con orgoglio i risultati e, seppure in maniera molto felpata, si è tolto la soddisfazione di sbugiardare quelli che non credevano che avrebbe raggiunto gli obiettivi.

L’anno, ha detto, «si è concluso con risultati ben sopra le attese. Avevamo un obiettivo di 3 miliardi di ricavi, lo abbiamo rivisto a 3,2 mld quando abbiamo presentato il piano 2023-26 a maggio e lo abbiamo superato raggiungendo 3,3 mld».

Il piano industriale appena concluso, ricorda Nagel «ha retto la pandemia e la crisi ucraina. Era stato giudicato molto ambizioso nel 2019 e si è concluso sopra quell'ambizione».