Nella disputa legale sulla dichiarazione di nullità delle obbligazioni AT1 presso un tribunale di New York, gli avvocati statunitensi intensificano la loro azione. La Svizzera si trova sotto pressione.

La fusione di Credit Suisse (CS) non sarà conclusa nemmeno dopo la presentazione del rapporto investigativo parlamentare. Al contrario, negli Stati Uniti, il rapporto rappresenta per i querelanti contro la dichiarazione di nullità delle obbligazioni AT1 un motivo per aumentare la pressione sulla Svizzera.

Lo studio legale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, che guida il procedimento, ha presentato nella notte tra mercoledì e giovedì un Amended Complaint, ovvero una versione aggiornata della querela. La denuncia è stata ampliata con nuovi querelanti e arricchita con informazioni tratte dal rapporto PUK (Commissione parlamentare d’inchiesta, CPI).

Valore della controversia notevolmente aumentato

Nella querela sono elencate numerose organizzazioni, tra cui fondi di investimento, società e persone fisiche provenienti da vari paesi, come Lussemburgo, Stati Uniti, Giappone, Isole Cayman e altri.

Inoltre, il valore della controversia è aumentato di circa 82 milioni di dollari, raggiungendo ora un totale di 372 milioni di dollari.

Accusa: violazione dei diritti di proprietà

«L’interesse crescente delle parti coinvolte che si uniscono alla causa negli Stati Uniti evidenzia l’impatto significativo della decisione di annullamento delle obbligazioni AT1 su una vasta gamma di investitori, inclusi i piccoli risparmiatori. Questa querela sottolinea anche l’ingiusta violazione dei diritti di proprietà dei detentori di strumenti AT1», ha dichiarato Dennis Hranitzky, responsabile del Sovereign Litigation and Global Asset Recovery Practices presso Quinn Emanuel.

Querela contro la Svizzera

Lo studio legale Quinn Emanuel aveva già presentato, nel giugno dell’anno scorso, una querela presso il United States District Court for the Southern District of New York contro la dichiarazione di nullità delle obbligazioni AT1 da parte della Confederazione Svizzera; finews.ch ne aveva dato notizia. Lo studio accusa la Svizzera di aver orchestrato l’acquisizione di CS da parte di UBS, comportandosi così come una «banca d’investimento privata».

Il procedimento negli Stati Uniti è interessante perché, diversamente da molti altri, non è rivolto contro la Finma, bensì direttamente contro la Confederazione Svizzera.

Decisione non attesa prima dell’estate

La Svizzera ha tempo fino al 3 febbraio 2025 per rispondere alla querela integrata. Subito dopo, il tribunale terrà una Case Management Conference il 5 febbraio 2025. Tuttavia, non ci si aspetta una decisione da parte del tribunale di New York prima dell’estate di quest’anno.