La nostra preferenza per il prossimo trimestre rimane orientata verso il debito non finanziario, con un'eccezione: gli strumenti AT1». Lo afferma Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments in un recente report.

«La valutazione dei titoli AT1 non si è completamente ripresa dopo la svalutazione dei titoli di Credit Suisse, il che ha portato l'EBA a esplorare modi per aumentare l'interesse degli investitori per questo tipo di strumenti. Le potenziali misure prese in considerazione includono il divieto alle banche di pagare i dividendi prima di poter saltare una cedola AT1 o richiedere il pagamento delle cedole saltate in una fase successiva piuttosto che consentirne la cancellazione».

Debito bancario sotto pressione

Lo afferma Elisa Belgacem, Senior Credit Strategist di Generali Investments in un recente report nel quale ricorda che «i recenti fallimenti del Credit Suisse e degli istituti di credito statunitensi hanno messo sotto pressione il debito bancario, e il divario nella valutazione rispetto a quello non finanziario rimane ampio. Sia negli Stati Uniti che in Europa il credito fornito dalle banche si è molto contratto, dato che piccole banche hanno registrato deflussi nei depositi e i grandi istituti guardano all’incerto panorama economico dei prossimi mesi».

Crisi banche Usa non ancora finita

La crisi delle banche regionali statunitensi non può essere considerata del tutto finita e la regolamentazione deve ancora inasprirsi su entrambe le sponde dell'Atlantico. La revisione annuale dei rischi bancari da parte della Bce – spiega ancora Belgacem – porrà maggiore attenzione sulla gestione dei fondi liquidi, rafforzando potenzialmente gli standard per metriche come il coefficiente di copertura della liquidità.

La rapida normalizzazione della politica monetaria ha provocato poi significative perdite non realizzate nei bilanci delle istituzioni finanziarie, evidenziando l'importanza di garantire la sostenibilità dei piani di finanziamento delle banche.

Inoltre, la chiusura della stagione dei rendiconti sul primo trimestre ha confermato che il costo del rischio è ancora in calo, ciò significa che la qualità degli attivi non ha iniziato a deteriorarsi e questo potrebbe intaccare la redditività del settore, recentemente migliorata grazie all'aumento dei tassi di interesse.

Personale CS pronto a causa per bonus

Intanto il personale di Credit Suisse, secondo quanto scrive il Financial Times, si appresta a fare causa all'autorità di regolamentazione finanziaria svizzera per l'annullamento di 400 milioni di dollari di bonus in AT1, dopo il salvataggio da parte di UBS.

Finma, nell’operazione di salvataggio di Credit Suisse ha ordinato la totale svalutazione di 16 miliardi di franchi svizzeri di debito Additional Tier 1. Successivamente, il Consiglio federale svizzero ha ordinato a Credit Suisse di annullare o ridurre tutti i bonus in sospeso per i tre livelli dirigenziali più alti e di esaminare se fosse possibile recuperare quelli già pagati.