Il settore bancario e la sua narrazione sono poco avvezzi al tema del ritorno e, ove possibile, ancora meno all’epopea, molto cara alla narrativa americana, del successo ottenuto grazie alla seconda occasione, ottenuta dopo uno iato che ha interrotto la carriera precedente.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista ed esperto economico italiano di finewsticino.ch

Eppure, due delle maggiori banche europee, UBS e Unicredit, hanno dei vertici che hanno vissuto e vivono storie certamente non comuni. Storie che si sono incrociate senza mai intersecarsi a pieno tra UBS e Unicredit e l’americana Merrill Lynch.

Banchieri dai destini intrecciati

I protagonisti sono il ticinese Sergio Ermotti, che sta per vivere la sua seconda esperienza da Ceo di UBS, e l’italiano Andrea Orcel amministratore delegato di Unicredit. Ermotti dal 5 aprile ritornerà sulla plancia di comando della banca che ha guidato dal settembre del 2011 all’ottobre del 2020.

La sua prima avventura era iniziata dopo lo scandalo innescato dal trader Kweku Abodoli, che aveva causato perdite per 2,3 miliardi di dollari con operazioni non autorizzate che avevano portato alle dimissioni del Ceo Oswald Grübel (agli amanti delle «sliding doors» va ricordato che fu Ceo di Credit Suisse dal 2003 al 2004).

Molte sfide, tutte vinte

Il primo mandato di Ermotti a UBS è stato caratterizzato da una serie di sfide molto complesse, tutte vinte. La prima è stata la pulizia, molto approfondita, per eliminare tutte le potenziali connivenze sia attive sia semplicemente omissive, che avevano generato lo scandalo trading.

Alla denuncia dei trader disonesti è seguita una robusta implementazione di politiche aziendali orientate alla sicurezza e ai controlli interni. La sua strategia per gli anni successivi è stata molto focalizzata sul private banking e sul progressivo de-risking. Un percorso simile a quello svolto da Colm Kelleher, attuale presidente dell’UBS, nella sua lunga permanenza a Morgan Stanley.

Se Ermotti è stato il timoniere che ha portato UBS fuori dalla crisi finanziaria globale, Kelleher ha fatto altrettanto in Morgan Stanley dove è rimasto circa sei lustri. Nel post Lehman Brothers, in qualità di Cfo di MS ha contribuito a un ritorno a una gestione patrimoniale più stabile con un deciso Focus sull’Investment Banking.

Ermotti banchiere fuori dagli schemi

Quello che può tradire nell’approccio a Sergio Ermotti è il suo essere assai distante dagli stilemi tipici del banchiere. La sua pagina Wikipedia rende perfettamente quanto sia fuori dagli schemi.

La sua biografia recita «Nato nel 1960 a Lugano, Svizzera, Ermotti a 15 anni lascia la scuola perché vuol fare il calciatore decidendo in seguito, a 18 anni, di fare l'apprendista (per mettersi al passo con la contabilità, la finanza e così via) presso la Cornèr Banca di Lugano».

Guai però a confondere una robusta dose di anticonformismo con un carattere influenzabile. E’ l’errore che fecero molti rappresentanti delle Fondazioni azioniste di Unicredit quando Ermotti era a capo della Corporate and Investment Banking.

Convinti che potesse essere intimorito dal potere di natura anche molto politica delle Fondazioni, cercarono di orientarne le decisioni di investimento. E mal gliene colse perché non ottennero nulla grazie anche allo schermo che l’allora Ceo Alessandro Profumo aveva eretto a protezione dei suoi vice.

Prima di Unicredit, Merrill Lynch

Prima dell’esperienza in Unicredit Ermotti è staato per 16 anni in Merril Lynch dal 1987 al 2005. Orcel entra in Merrill Lynch nel 1992 e sei anni più tardi, nel 1998, ha orchestrato la fusione da 25 miliardi di euro fra Credito Italiano e Unicredito Italiano, da cui è nata Unicredit.

Nel 2012 Ermotti assunse Orcel in UBS per guidare le operazioni nel Regno Unito. Nel settembre del 2018 fu annunciato che Orcel avrebbe preso l’incarico di amministratore delegato di Banco Santander lasciando UBS, tuttavia, l'operazione non andò in porto e fu causa di una disputa legale nella quale il banchiere si è visto riconoscere un risarcimento di oltre 51 milioni di euro, a fronte di una richiesta di 68.

Di solito cause legali di questo genere, soprattutto se intentate a realtà potenti come il Santander, relegano l’autore nell’oblio. Oggi Orcel è uno dei cinque banchieri pù pagati d’Europa.

Ridimensionato ascendete bancario teutonico

Le nomina di Ermotti e Orcel ridimensionano, una volta di più, le ambizioni di dominio del mondo bancario tedesco che di fatto considera UBS e Unicredit, che ha inglobato HVB salvandola, come possedimenti esteri dislocati in Svizzera e Italia.

Le critiche sulla gestione di Deutsche Bank, pur rispedite sdegnosamente al mittente, consigliano di rimandare a tempi futuri ogni possibile attacco al duo Ermotti/Orcel.