Il lusso, in particolare l’hotellerie di lusso, ha riscoperto due strade, a Roma e a Milano, che sembravano essere destinate a vivere dei ricordi di una grandezza passata e ad assistere all’ascesa di nuove zone della città dove l’estro, l’ingegno e il coraggio delle archistar hanno portato idee ed edifici figli del millennio appena iniziato.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista ed esperto economico italiano di finewsticino.ch
Via Veneto a Roma e Corso Venezia a Milano sembravano relegate al ruolo di vestigia di una grandeur che fu, malinconiche testimonianze di uno sfarzo sfiorito. L’inizio della rivalsa di Corso Venezia arriva paradossalmente da… Venezia.
Per l’apertura milanese di Casa Cipriani la famiglia ha scelto il novecentesco Palazzo Bernasconi di Via Palestro 24, affacciato sui Giardini Indro Montanelli, uno dei parchi più antichi di Milano. Lo stabile è stato a lungo di Gianni Campagna che per lustri ha conteso ad Augusto Caraceni la palma di miglior sarto di Milano. Casa Cipriani Milano è stata realizzata sulla scia degli ambienti eleganti e confortevoli dei vecchi gentleman club inglesi, con richiami alla classicità italiana.
La sensazione di trovarsi in mezzo al mare
I
l Palazzo comprende 15 camere e suite che portano la firma dell’architetto fiorentino Michele Bonan. Ognuna delle 15 camere presenta elementi riconoscibili, combinati in maniera sempre differente per offrire uno stile unico agli ospiti. Il legno, protagonista in ogni stanza, viene declinato in tonalità rovere per il pavimento e noce specchiato per le boiserie, contrapponendosi agli arredi e al marmo cipollino dei bagni.
Anche gli arredi sono affidati ad aziende italiane, da Venini a Flos, dai velluti di Dedar ai tessuti di Rivolta Carmignani. Gli ospiti potranno beneficiare di un Wellness Center suddiviso in Spa e Beauty Center, e progettato dallo studio Apostoli. La Spa è accessibile tramite una galleria che regala la sensazione di trovarsi in mezzo al mare.
L’area uomini, in legno e pietra, si ispira agli Onsen giapponesi. Al suo interno ci sono la sauna finlandese, il bagno di vapore rivestito in onice verde, la cascata di ghiaccio e le docce emozionali. L’area femminile si distingue per l’uso di mosaici in pietra sfumati nel rosa e nel rosso e custodisce la sauna finlandese in legno di cedro e un Hammam con soffitto a volta, rivestito in marmo rosso Francia.
Il Bar Arrigo per un aperitivo o uno snack veloce
Ma Cipriani è prima di tutto ristorazione che è assicurata dal Bar Arrigo, ideale per un pasto informale o un aperitivo mentre il Ristorante Cipriani, posto al terzo piano e dotato anche di una terrazza che affaccia sui Giardini, offre tutti i piatti classici della tradizione Cipriani, tra cui il Carpaccio e il Bellini originale, entrambi inventati dal fondatore Giuseppe Cipriani.
La Membership, che ha un costo di 5000 euro, sarà riservata a un numero ristrettissimo di persone. Come ogni club che si rispetti casa Cipriani ha il suo dress code.
Casa Cipriani ha un dress code
L’abbigliamento adeguato include ovviamente la giacca, che è gradita per gli uomini nelle sale da pranzo, le polo, purché semplici sono accettate fino alle 18.00.
I jeans devono essere senza strappi e le scarpe da ginnastica in buone condizioni e comunque associate a un abbigliamento elegante. Sono ammessi cappelli eleganti «come fedora o basco, da togliere nelle sale da pranzo».
Come snob
(Comic: Al Hirschfeld @ Casa Cipriani)
L’abbigliamento NON adeguato include abbigliamento sportivo e da palestra, incluse scarpe da corsa e felpe, i jeans strappati, t-shirt da uomo, a meno che indossate sotto una giacca elegante (perché la lezione impartita da Giorgio Armani non può essere dimenticata), infradito e sandali da uomo, pantaloncini da uomo, abbigliamento troppo rivelatore e berretti e cappelli sportivi.
Anche se possono essere percepite come snob, queste regole sono essenziali per riproporre quell’accoglienza senza tempo, fatta di rituali irrinunciabili, qualità, ambienti discreti, atmosfera rilassata e servizio impeccabile, che ha reso celebre l’Harry’s Bar in tutto il mondo.
John Elkann era tra io soci Merope
C’è molta nobiltà anche nell’azionariato di Merope Asset Management che nel 2018 ha rilevato perf circa 40 milioni di euro Palazzo Bernasconi. La società è controllata da Pietro Croce e ha fra i suoi soci storici Federico Imbert, in passato a lungo Ceo di Credit Suisse Italia, e il principe Vitaliano Borromeo Arese, che è cugino acquisito di John Elkann che è stato socio di Merope fino allo scorso mese di novembre.
Oggi l’azionariato è completato Caleffi Partecipazioni di Marco Caleffi, presidente della Caleffi di Novara che è leader nella componentistica in ottone e acciaio per il settore della rubinetteria e valvolame.