Vinicio Valdo è stato l’inventore dell’aperitivo alla milanese, quello che unisce ottimi drink e ricchi buffet.

Dai primi anni ’90 del secolo scorso ha aperto locali dai nomi ormai storici per Milano come Morgan's, Cap Saint Martin, Flying Circus, Cocquetel, Bee Tee’s e Roialto. Ma soprattutto ha creato uno stile che molti hanno cercato di copiare, quasi mai con i medesimi risultati.

Oggi l’aperitivo a Milano è anche altro. L’offerta e amplissima. E bisogna sapere riconoscere, ed evitare, gli improvvisatori.

1. Morgan’s

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E’ una delle creature di Vinicio Valdo anche se non è più suo da decenni.

Arredato con tutti pezzi originali, dal bancone americano anni ’30 alle sedie in formica anni ’50 fino ai tappeti persiani (all’apertura aveva anche un cartonato della Camel che risaliva alla seconda guerra mondiale) è un angolo del Village di New York incastonato nelle stradine dietro a Sant’Ambrogio, Morgan’s è una tana per bere che pare arrivare da un altro luogo e da un altro tempo. Da provare il Long Island Ice Tea e il Rocket Fuel.

2. Nottingham Forest

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E’ una vera mecca della Mixology, inserito più volte nella classifica dei 50 migliori bar del mondo. E’ un laboratorio sperimentale dove regna Dario Comini.

La parola d’ordine è Barchef, la tendenza che prevede la fusione tra le tecniche della cucina (le gelatine, gli spray, le essenze, le riduzioni, le glasse, gli aromi e le spezie applicate agli infusi e ai frozen, l’utilizzo di attrezzi come il saldatore o l’omogenizzatore) e i cocktail tradizionali come i Martini e i frozen.

Il banco del Nottingham Forest è a sua volta un pezzo di storia della miscelazione visto che arriva direttamente da New York City e apparteneva ad uno dei bar del Knickerbocker Hotel.

3. 1930 Speakeasy

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Negli Usa durante il Proibizionismo fiorivano gli speakeasy, i bar segreti. Dal 2013 Milano ha il 1930, locale nascosto in un anonimo bar cinese. Per andarci, bisogna conquistare la fiducia dei barman del Mag Pusterla che, se lo reputano, vi daranno una tessera con l’indirizzo esatto e il numero per prenotare.

L’ingresso ricorda l’Apotheke di New York a Chinatown. Dentro vi accoglie un’atmosfera anni ’30 con tanto di bancone in legno, bottiglieria, carta da parati a righe marroni e nere un grande assortimento di cocktail e distillati.

4. Mag La Pusterla

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Mag La Pusterla è molto di più della chiave per accedere al 1930. La location ricorda un antico caffè milanese, caratterizzato dal grande bancone in marmo originario circondato da mobili Anni ’40.

I drink alla spina sono molto divertenti e fanno il verso alla frenesia di della metropoli che però non vuole perdere il legame con il passato, almeno nel bere.

5. Officina Milano

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Officina Milano si trova a metà strada tra Navigli e Università Bocconi, in una zona di Milano che, pur in centro. ha ancora delle nuance anni ’50 cui contribuisce un deposito dei tram che ricorda epoche ormai passate.

Il locale, inserito tra i migliori 50 bar al mondo, occupa un affascinante loft di stampo newyorkese arredato con molte impronte. Il bancone è maestoso e retroilluminato e questo regala un effetto scenico con le rifrazioni dei vetri delle bottiglie.

Uno specchio antico completa il quadro. Gli apertivi sono spesso arditi e decisamente fuori dall’ordinario.

6. Lacerba

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Lacerba prende il nome dalla celebre rivista futurista fondata nel 1913. L’anima del movimento artistico riecheggia nelle stampe, nelle fotografie e nei manifesti appesi alle pareti del ristorante ed è fonte di ispirazione per la bizzarra collezione di oggetti che si possono trovare al bar.

Lo spirito di Fortunato Depero, uno dei massimi esponenti del futurismo, alberga in ogni dove sia nel ristorante sia nel Quisibeve. La lista di cocktail è assolutamente imprevedibile con combinazioni in continua evoluzione. Si trova in zona Porta Romana. Prenotare è consigliato.

7. Kanpai

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Torniamo in zona Porta Venezia per un aperitivo che si rifà alla cultura giapponese. Il Kanpai, di via Melzo, è ispirato ai tradizionali Izakaya, locali giapponesi dedicati alla vendita di bibite e cibo tradizionale. L’arredamento è spoglio e severo caratterizzato da stile industriale, linee sobrie e metalli.

Oltre a una grande quantità di sake, Kanpai propone miscelazioni con gin e whisky del Sol Levante e una selezione di assaggi provenienti dall’antica tradizione gastronomica giapponese.