Dopo che nella valorizzazione di Banca Bpm, a seguito dell'offerta per Anima, è stato riconosciuto un premio quasi nullo nell'Offerta pubblica di scambio, OPS, lanciata da Unicredit, lo stesso fenomeno si è riproposto nell'OPS di Banca Ifis su illimity.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Quest'ultima è la banca fondata e lanciata da Corrado Passera, ex CEO di Intesa Sanpaolo ed ex Ministro delle Finanze. L’operazione attribuisce a illimity Bank un valore di 298 milioni di euro.

Nel dettaglio, per ciascuna azione illimity verrà riconosciuto un corrispettivo che esprime una valorizzazione unitaria pari a 3,55 euro composto da 0,1 azioni di Banca Ifis di nuova emissione e una componente in denaro pari a 1,414 euro.

Eccessiva onerosità

Sulla base dei prezzi di chiusura di Borsa del giorno precedente l’offerta, questa incorpora un premio pari al 5,8% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni illimity e un premio pari al 3,3% e 7,9% rispetto alla media aritmetica ponderata nei 3 mesi e nel mese precedente.

Si tratta di valori contenuti che però inglobano tutta la crescita fatta registrare dai titoli finanziari italiani negli ultimi mesi, crescita che ha fatto accantonare molti progetti di fusione per eccessiva onerosità.

Scogliera si diluisce

Ad esito dell’integrazione Scogliera, la holding con cui la famiglia Fürstenberg controlla Banca Ifis, scenderà sotto la soglia del 50% diluendosi al 45%. Si tratta di un passaggio non di poco conto per la famiglia che anni fa aveva rinunziato all’ultimo secondo a lanciare un’offerta parziale su Banca Carige proprio per non perdere il controllo assoluto sulla loro creatura.

«L'opas di Banca Ifis su illimity Bank risponde all'esigenza di individuare una soluzione industriale strategica finalizzata ad ampliare la posizione di leadership della Banca nel settore dello ‹specialty finance› e accelerare la sua crescita in una prospettiva sostenibile e di lungo periodo, in linea con la nostra visione familiare di azionisti di controllo» ha spiegato Ernesto Fürstenberg Fassio, amministratore delegato di La Scogliera.

Valore industriale

L’obiettivo dell’operazione è creare un player industriale europeo. In caso di successo, l'operazione – che prevede la successiva incorporazione di illimity Bank in Banca Ifis – potrà consentire al gruppo di accelerare il proprio percorso di crescita e di consolidare la leadership nel mercato italiano dello «specialty finance», ampliando la base delle Pmi clienti, entrando in nuovi business e in nuovi segmenti e proseguendo la leadership negli Npl.

La «business combination», secondo le proiezioni di Banca Ifis, esprimerà un valore industriale maggiore delle due realtà separate, a seguito delle sinergie di costo e di ricavo che i due gruppi post-fusione genereranno, oltre alle economie di scala.

Sinergie per 75 milioni

Ifis stima, inoltre, che l’integrazione con illimity genererà rilevanti benefici sotto il profilo industriale, finanziario e di sostenibilità. A livello finanziario, l'operazione porterà diversi benefici a partire dalle sinergie complessivamente stimate a regime in circa 75 milioni di euro l'anno, prima delle imposte, mentre al termine della fusione il Cet1 ratio stimato pro-forma e' previsto oltre il 14%.

I costi di integrazione funzionali allo sviluppo delle sinergie sono stimati complessivamente in circa 110 milioni euro e saranno sostenuti nel corso del 2025.

Il mercato, che attendeva da tempo un’operazione su illimity bank, ha accolto positivamente l’offerta sostenendo con robusti rialzi il titolo della preda e non deprimendo quello del cacciatore. Il fatto che l’azione illimity sia schizzata abbondantemente sopra il prezzo di valorizzazione espresso dall’Ops lascerebbe intendere che anche in questo caso il mercato si attenda un rialzo del corrispettivo.

Fino a 4 miliardi

Un’eventualità che non sembra impossibile anche se certamente meno sicura rispetto al dossier Unicredit-Banco Bpm dove il Ceo di Unicredit Andrea Orcel, per avere la certezza di vincere la partita, sarà obbligato ad all’alzare il prezzo in maniera cospicua.

Secondo J.P. Morgan Unicredit potrebbe rilanciare fino a 4 miliardi cash senza subire impatti ai coefficienti patrimoniali.