A partire dal 2020, i fondi alternativi hanno visto un netto recupero delle loro performance. L’attuale scenario caratterizzato dal ritorno dell’inflazione e dei tassi di interesse reali positivi, ha determinato una grande volatilità e una dispersione delle principali asset class.
Pertanto, è verosimile pensare ora che i rendimenti degli asset tradizionali come azioni e obbligazioni ritornino ai loro livelli storici di lungo periodo, aggiustati per il rischio. Ecco che in questa situazione, le strategie alternative possono assumere un ruolo chiave nel portafoglio, offrendo un potenziale valore aggiunto rispetto alla volatilità e compensando la contrazione dei rendimenti.
Tutti questi temi e considerazioni sono stati al centro della Lugano Hedge Fund Conference, organizzata giovedì da Union Bancaire Privée, che ha portato in città tre responsabili di fondi hedge statunitensi: Kevin Cole di Campbell & Company (Multi-strategy Systematic), Doug Pardon di Brigade Capital Management (L/S Credit), Josh Ross di Bain Capital (L7S Global Equity) moderati da John Argi di Union Bancaire Privée (UBP).
Un’allocazione efficace
Ma per costruire un’allocazione efficace sono indispensabili un’accuratezza dell’analisi preventiva, attraverso opportune due diligence operative, una adeguata comprensione dei fattori di rischio, e soprattutto una chiara visione degli obiettivi del proprio portafoglio.
Quindi, in sintesi, è fondamentale identificare un team di professionisti capaci, con esperienza a cui affidarsi per la strutturazione e l’ottimizzazione del proprio portafoglio.