La crisi del settore bancario regionale negli Stati Uniti continua ad aggravarsi e le banche hanno iniziato a chiedere alla Securities Exchange Commission degli Stati Uniti una maggiore trasparenza normativa.
L'American Bankers Association ha espresso in una lettera le sue preoccupazioni sulla possibilità che l'attività di vendita allo scoperto stia manipolando il mercato.
7,2 miliardi guadagnati da crisi bancarie recenti
Secondo il «Financial Times», che cita i dati dell'azienda di analisi finanziaria Ortex, gli short seller, avrebbero accumulato 1,3 miliardi di dollari di profitti grazie al crollo di Svb, 848 milioni dalle «scommesse» contro First Republic e 684 milioni dalla debacle di Credit Suisse.
Sommando tutte le operazioni di questo tipo sul settore bancario Usa ed europeo si raggiungerebbe quota 7,2 miliardi di dollari.
UBP, hedge fund tornati per restare
Secondo un’analisi realizzata da UBP dal titolo «gli hedge fund sono tornati per restare, le opportunità attese nei prossimi trimestri» chi pensa che qualcuno possa mettere la sordina a questo genere di investitori è destinato a rimanere deluso.
Nel paper curato da Kier Boley, Co-Head & CIO di AIS e Fredrik Langenskiöld, Senior Investment Specialist di Union Bancaire Privée (UBP), si legge che «con il riprezzamento dei mercati azionari e del reddito fisso dovuto all'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse, negli ultimi 18 mesi gli hedge fund sono tornati alla ribalta».
«L’analisi delle performance da inizio anno ha evidenziato rendimenti complessivamente positivi. Prevediamo che il settore dovrebbe conservare questo slancio, in particolare per quel che riguarda le strategie azionarie long/short non direzionali e quelle global macro, nonché quelle incentrate sul reddito fisso. Nel primo trimestre del 2023, il trend di crescita degli asset rischiosi è rimasto vivo, poiché i mercati stavano prezzando che i tassi di interesse avessero già raggiunto il picco».
In generale, i mercati azionari e del reddito fisso sono stati positivi, sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Le materie prime sono scese, trainate dai prezzi dell'energia. L'evento più significativo del trimestre è stata la crisi di fiducia nei confronti delle banche regionali statunitensi e il via libera del governo svizzero all'acquisto di Credit Suisse da parte di UBS.
Performance positiva per tutte le strategie
Nel settore degli hedge fund, nel primo trimestre la maggior parte delle strategie ha registrato una performance positiva. Le strategie direzionali azionarie long/short ed event-driven – prosegue l’analisi – registrato i rendimenti più elevati, con l'indice HFRI Equity Hedge (Total) che ha guadagnato il 3,4% e l'indice HFRI Event-Driven (Total) in crescita dell’1,4%.
La forte inversione dei mercati obbligazionari ha invece avuto un impatto sui gestori macro/CTA globali. La maggior parte dei gestori che si avevano assunto una posizione short sui tassi di fine anno, ritenendo che l'inflazione rimanesse forte e che le banche centrali avrebbero dovuto mantenere un orientamento restrittivo, hanno subito perdite.
Le crescenti nubi che si addensano sull'economia hanno avuto un impatto negativo anche sui fondi spread M&A.
Il ritorno della dispersione in azionario
«I mercati – proseguono gli analisti – continuano a essere guidati da fattori macroeconomici, con particolare attenzione alla politica della Fed e ai dati economici».
Un crescente consenso indica una recessione imminente, che potrebbe spostare l'attenzione dei mercati sui fondamentali delle aziende, con un conseguente ritorno della dispersione. Nell'ambito dell’azionario long/short, l'atteso aumento della dispersione dei mercati azionari dovrebbe portare a una rinnovata attenzione ai fondamentali specifici delle società, creando una serie di opportunità per i gestori meno direzionali o a bassa esposizione netta.
Arbitraggi riprenderanno con ripresa M&A
«L'inflazione elevata e l'aumento dei tassi» – si legge ancora nel report – «dovrebbero far sì che alcune società si ritrovino con un eccesso di leva finanziaria, offrendo un potenziale di dispersione. La recente crisi bancaria ha portato al rinvio degli annunci di operazioni e ha ridotto l'attività di M&A a livelli bassi».
Tuttavia, i dati di mercato mostrano che la pipeline di operazioni globali rimane solida. Quando l'attività di mercato riprenderà, l'attività di arbitraggio sulle fusioni dovrebbe generare rendimenti vicini alla sua media di lungo periodo.