Secondo una ricerca di Barclays la banca guidata da Andrea Orcel trarrebbe vantaggi da ogni possibile integrazione in Italia con banche più piccole, senza usare tutto il capitale in eccesso. Ceduta quota in Webuild.
In attesa che inizi l’ondata di consolidamento del comparto bancario italiano, osservatori e analisti cercano di capire quali saranno o quali potrebbero essere le future mosse di Unicredit.
La banca guidata da Andrea Orcel, nelle stime e nell’attesa di mercato farà almeno una grande acquisizione nel corso del 2024. Barclays, in una nota sulle banche italiane, ha analizzato le possibili combinazioni evidenziando come quasi tutte creerebbero valore per Unicredit.
Per investire il capitale in eccesso
La banca, spiegano gli analisti, ha diverse possibilità per estrarre valore. B.Mps, l’unica banca ad essere certamente in vendita, rappresenta un target attraente per diversi potenziali compratori, mentre Banco Bpm potrebbe essere un obiettivo interessante per Unicredit, che le consentirebbe, tra l’altro, di colmare il divario che la distanzia da Intesa Sanpaolo soprattutto in Lombardia.
Il Ceo di Unicredit, ricordano gli analisti, ha dichiarato che potrebbe considerare un'operazione come modo per investire il capitale in eccesso. Unicredit non ha indicato nello specifico un deal in Italia, ma ha sottolineato che un'operazione cross-border potrebbe essere più complessa.
Crescita dell’Eps
Gli esperti spiegano poi che Unicredit potrebbe comprare in contanti la maggior parte dei suoi competitor più piccoli (Banco Bpm, Bper e B.Mps) senza intaccare quel buffer di capitale che il regolatore auspica venga costruito in vista di tempi meno felici.
L’acquisto di una banca potrebbe comunque portare a una crescita dell’Eps anche oltre il 20% se tutte le sinergie previste dal deal dovessero concretizzarsi.
Rote comunque in rialzo
Se si guardano le tre possibili acquisizioni dall’ottica del RotE, il rendimento del patrimonio netto tangibile, questo, sempre secondo gli analisti di Barclays, migliorerebbe in tutti i casi. Il Roi supererebbe il 15% in caso di una integrazione con Banco Bpm, B.Mps e Bper.
Se Unicredit è l’acquirente perfetto, la preda perfetta per gli esperti è il Monte dei Paschi di Siena. La banca – a detta di Barclays – potrebbe rappresentare un target attraente per diversi potenziali compratori. La stampa ha indicato Bper, Banco Bpm e Unicredit come eventuali acquirenti.
Razionalizzazione del portafoglio partecipazioni
Secondo l'analisi degli esperti tutti questi tre player vedrebbero effetti positivi sul Roi, ma Bper e Banco Bpm (che in passato ha ufficialmente negato un interesse) dovrebbero pagare parzialmente in azioni, che implicherebbe da parte del Governo il mantenimento di una quota.
In attesa di capire come muoversi, Orcel prosegue nella razionalizzazione del portafoglio partecipazioni, vendendo quote non strategiche. L’ultima a essere stata ceduta è la partecipazione nel capitale di Webuild pari al 4,99% del capitale.
Accelerated book building
La quota è stata venduta in uno processo di accelerated book building. Nel dettaglio l'operazione ha riguardato 50,9 milioni di azioni vendute al prezzo di 2,2 euro per azione con uno sconto dell’8,9% rispetto alla chiusura del giorno precedente e un incasso complessivo di 112 milioni di euro.
Nel capitale di Webuild rimangono, oltre a Salini con il 39,7%, CdP equity con il 16,5% e Intesa Sanpaolo con 4,62%