La banca guidata da Andrea Orcel non è più nel novero degli istituti troppo grandi per poter fallire a causa della loro rilevanza sistemica.
Il Financial Stability Board (FSB) ha cancellato UniCredit dall'elenco delle banche di importanza sistemica globale. Il gruppo milanese era l'unico istituto di credito italiano tra quelli ritenuti di rilevanza sistemica e quindi ritenuti troppo grandi per potere fallire.
Oltre a Unicredit, anche Credit Suisse è stato rimosso dall'elenco cui invece è stata aggiunta per la prima volta China's Bank of Communications, portando il numero totale di banche dalle 30 del 2022 alle 29 odierne.
Il rischio di credito si sposta verso est
Da Unicredit non è arrivato nessun commento ufficiale. Fonti finanziarie fanno notare come questo risultato fosse atteso e sia anche l’effetto della semplificazione del bilancio e della struttura finanziaria voluta dall’attuale management.
Inoltre l’uscita della banca italiana a favore di un operatore cinese fa capire come il rischio di credito si stia spostando verso Oriente e soprattutto verso Pechino, dove in questo momento sono forti le tensioni nel comparto immobiliare.
Capitale si rafforza
L’FSB ha iniziato a stilare la classifica delle banche di importanza sistemica dopo la crisi finanziaria globale del 2008, chiedendo alle banche più importanti al mondo di accantonare un cuscinetto extra di capitale. Questo significa che nel bilancio di Unicredit c’è un buffer di capitale non più necessario e che quindi si libereranno risorse che l’istituto potrà utilizzare per rafforzare la sua posizione in Italia e all’estero.
L’inclusione nella lista comporta per le banche una riserva di capitale aggiuntiva rispetto alle norme generali che varia dall’1 al 3,5%. Unicredit era nella fascia bassa della classifica con una richiesta dell’1%.
Sistemica per Bankitalia
Queste risorse andranno a sommarsi al capitale in eccesso prodotti in questi mesi e andranno a ingrossare le somme che saranno disponibili anche per eventuali operazione di crescita per linee esterne. Per converso se l’uscita dal numero delle banche rilevanti comporta un ridimensionamento del blasone finanziario italiano, che non ha più nessuno campione nell’olimpo del credito mondiale.
Unicredit invece è stata conferma nella lista delle banche sistemiche italiane e già rispetta i requisiti fissati dalla Banca d’Italia. La banca ha fatto sapere di essere «ben al di sopra» di tutti i requisiti patrimoniali richiesti da Bankitalia per restare nell’elenco delle banche di rilevanza sistemica nazionale (Other Systemically Important Institutions, O-SII) autorizzate in Italia.
Revisione metodologica
«A seguito della comunicazione ricevuta dalla Banca d’Italia in relazione alla revisione metodologica dei gruppi bancari italiani, il buffer di capitale O-SII di UniCredit a partire dal primo di gennaio 2024 è fissato all’1,50%», spiega la banca in una nota, aggiungendo che che «non vi è alcun impatto sulle ambizioni di distribuzione agli azionisti di UniCredit per il 2023 o per il futuro, sul funding plan o sugli obiettivi di capitale».