La compagnia triestina ha chiuso i 9 mesi del 2023 con un profitti per quasi tra miliardi nonostante 875 milioni di perdite per catastrofi.
La Assicurazioni Generali hanno liquidato conti relativi ai primi 9 mesi del 2023 decisamente positivi nonostante il periodo sia stato caratterizzato da una quantità elevata di eventi catastrofali.
Nel dettaglio l’utile netto normalizzato del periodo è salito a 2,979 miliardi di euro rispetto a 2,299 miliardi dei primi nove mesi 2022, con una crescita del 29,6%. Le perdite da catastrofi naturali sono risultate pari a 875 milioni.
«High double-digit»
Il Cfo del gruppo Cristiano Borean, durante la conference call di commento ai conti, ha spiegato che «l'impatto delle catastrofi naturali in questo trimestre supera i 600 milioni» e che per il maltempo e le alluvioni che hanno colpito il Centro Italia a ottobre si stima un impatto ulteriore a livello di «high double-digit» e dunque in un intervallo compreso tra i 50 e i 100 milioni.
Le catastrofi naturali hanno avuto un impatto sul Combined Ratio (pari al 94,3% a fine settembre contro il 97,4% dei nove mesi 2022) che ammonta 3,7 punti percentuali, principalmente per le alluvioni e le grandinate verificatesi in Italia, in CEE e in Grecia nel terzo trimestre.
Danni compensano calo Vita
il risultato operativo dei nove mesi è ammontato a 5,1 miliardi in cresciuta del 16,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno grazie alla spinta del segmento danni il cui Ebit è risultato in forte crescita a 2,155 miliardi, in progresso del 50,3%, e ha compensato la flessione del segmento Vita fermatosi a 2,786 miliardi, in calo dell’1,1%.
Il Ceo Philippe Donnet ha ribadito che «il gruppo conferma il proprio impegno a perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione in modo da raggiungere un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione compreso tra il 6% e l'8% nel periodo 2021-2024, generare flussi di cassa netti a livello della capogruppo superiori a 8,5 miliardi nel periodo 2022-2024 e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi».
Il Solvency sale al 224%
Il gruppo ha confermato una solida posizione di capitale, con il Solvency Ratio al 224% (rispetto al 221% del 2022), merito del forte contributo della generazione normalizzata di capitale che, assieme all’impatto complessivamente positivo dalle varianze di mercato, ha più che compensato gli impatti negativi derivanti dalle modifiche regolamentari, dalle varianze non economiche e dai movimenti di capitale.
Il Leone di Trieste, spiega ancora Borean, ha dimostrato una volta di più “la propria resilienza in un contesto che rimane complesso dal punto di vista macroeconomico e geopolitico.
In linea con la nostra strategia, proseguiamo l’impegno sull’eccellenza tecnica nel segmento Danni, mentre nel segmento Vita continueremo a sviluppare le linee di business più profittevoli. Grazie al modello di business diversificato e alla solida posizione di capitale, Generali è pienamente in linea per raggiungere con successo tutti gli obiettivi”.
Ancora 500 milioni per M&A
Generali ha ancora in cassa mezzo miliardi di euro da destinare a eventuali possibili nuove acquisizioni. Nel piano al 2024 erano state destinate risorse complessive pari a 3 miliardi per M&A.
A giugno scorso ha annunciato l'acquisizione di Liberty Seguros per 2,3 miliardi di euro, mentre a luglio ha siglato un accordo per acquistare Conning Holdings, società americana di asset management attraverso uno scambio di asset. Se non troverà prede da acquistare, il tesoretto residuo sarà distribuito agli azionisti.