La banca guidata da Carlo Messina ha liquidato conti record nei nove mesi con utili per 6,1 miliardi di euro. Sullo sfondo l’indagine Antitrust sullo spostamento della clientela in isybank.
Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di 6,1 miliardi, in crescita dell’85,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel solo terzo trimestre il risultato è ammontato a 1,9 miliardi, il doppio rispetto ai 957 milioni del terzo trimestre del 2022.
Sempre nei nove mesi, i proventi operativi netti sono saliti del 19% a 18,8 miliardi, con interessi netti a 10,65 miliardi (+65,5%) e commissioni nette a 6,45 miliardi (-3,7%). I risultati sono stati abbondantemente superiori alle stime degli analisti.
Per la coesione sociale nel Paese
«I primi nove mesi del 2023 di Intesa Sanpaolo – ha spiegato l’ad Carlo Messina – sono la dimostrazione della nostra capacità di proseguire nello sviluppo di una banca dalla profittabilità elevata e sostenibile, promotrice del più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, impegnata nel disegnare le nuove strategie di leader europeo».
Il gruppo ha alzato le attese sull’utile netto 2023 da oltre 7 miliardi a oltre 7,5 miliardi e quelle sul margine di interesse (Net Interest Income) a oltre 14 miliardi da oltre 13,5 miliardi.
Acconto raddoppiato
Il Cda di Intesa Sanpaolo ha inoltre deliberato la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023. L’acconto è pressoché raddoppiato nel 2023 rispetto al 2022 salendo da 7,38 a 14,40 centesimi di euro, importo che corrisponde a un rendimento pari al 5,7%.
«La nostra banca – ha spiegato Messina – risulta la prima in Europa quanto a dividend yield; è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza».
La banca ha inoltre proseguito nella riduzione dell'esposizione alla Russia. «I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2» si legge nella nota sui conti che spiega come «l'esposizione creditizia on-balance cross border post rettifiche di valore è di 620 milioni, di cui 610 verso la clientela, mentre quella on-balance delle controllate è pari a 850 milioni, di cui 120 verso clientela. L’esposizione creditizia verso controparti russe oggetto di sanzioni è di 200 milioni».
Istruttoria Antitrust
A rendere meno dolce la giornata di Messina la decisione del’Antitrust di avviare un’istruttoria nei confronti di Intesa Sanpaolo per la cessione di clienti alla sua banca digitale isybank, dopo che sono arrivate almeno 2mila segnalazioni da parte di correntisti che si oppongono al trasferimento.
Secondo l’authority «la comunicazione inviata ai correntisti coinvolti nel trasferimento appare ambigua e diffusa con modalità che non sembrano coerenti con l’importanza della questione trattata. I consumatori hanno lamentato che la comunicazione è stata recapitata nell’internet banking o nell’app di IntesaSanpaolo senza alcuna particolare evidenza e in un periodo dell’anno in gran parte coincidente con le ferie estive».
Un indice di soddisfazione
Durante le call di commento ai conti Messina si è limitato a ricordare che «i clienti passati da Intesa Sanpaolo a isybank sono circa 300.000, con un indice di soddisfazione assai elevato, così come è positiva l'adesione a isybank di oltre 50.000 clienti provenienti da altre banche».