Le negoziazioni sarebbero ormai in uno stato comatoso per l’impossibilità di trovare un accordo sulla liquidazione di manager e soci fondatori.
Non solo non è arrivata la tanto attesa accelerazione e il conseguente closing delle trattative che avrebbero dovuto portare l’italiana Kairos nel perimetro di Zurich, ma il deal è ormai avvolto da una nebbia molto fitta al punto da rendere non comprensibile se l’affare sia ancora possibile o meno.
Come anticipato da finewsticino.ch, era emerso da subito che uno degli aspetti maggiormente complessi della trattativa sarebbe stato trovare un accordo con i manager. Julius Baer infatti controlla il 70% della società mentre il 30% è nel portafoglio di alcuni soggetti che sono stati anche tra i fondatori di Kairos.
Si tratta dell’amministratore delegato Alberto Castelli, di Guido Brera, Rocco Bove, Massimo Trabattoni e Caterina Giuggioli.
Solo il 100% del capitale
Non è bastato un mese in più di trattative per trovare una quadra. Secondo fonti negoziali le figure che si sono messe di traverso sono una o due ma la loro contrarietà a siglare la cessione è in grado di fare saltare tutto il deal, considerato che l’acquirente avrebbe più volte detto di essere interessato ad acquistare solo il 100% del capitale.
Quando i rapporti fra le parti non erano tanto tesi si era ipotizzato che uno o più rappresentanti dell’attuale management potessero restare anche con la nuova proprietà, per una sorta dio continuità manageriale. Questa ipotesi ovviamente oggi non è più attuale.
Esiste ancora una trattativa?
Ma la confusione allo stato è tale che con è chiaro se esista ancora una trattativa. Nei giorni scorsi il «Sole 24 Ore», quotidiano finanziario italiano, aveva lanciato delle indiscrezioni secondo cui il tavolo sarebbe saltato. Questa ricostruzione non convince appieno alcune fonti negoziali che sono portate a pensare che se Mario Greco si è effettivamente alzato dal tavolo delle trattative lo ha fatto solo per mettere pressione ai venditori e non per mandare tutto a monte.
Nelle passate settimane erano già circolate voci su trattative molto serrate e portate avanti con toni non sempre amichevoli. Sembrava che la distanza fosse di 10 milioni, tra i 40 offerti da Zurich e i 50 chiesti dai soci di Kairos.
E’ evidente che le richieste di manager e soci italiani fossero molto più difficili da accettare rispetto a un aumento di 10 milioni del deal, da cui sarebbe potuto nascere un soggetto con un patrimonio di 21 miliardi di AuM in Italia.
Non sarebbe prima mancata vendita
L’eventuale fine ingloriosa della trattativa con Zurich non rappresenterebbe il primo insuccesso di Julius Baer nel tentativo di vendere Kairos.
Nel 2018-2019 il gruppo aveva considerato le intenzioni di acquisto di vari soggetti, fra cui Mediobanca e Lombard Odier, oltre a Hellman & Friedman, JC Flowers, Apax Partners, Centerbridge, senza però finalizzare la cessione.