La Banca d'Italia e le banche tricolori posseggono, insieme, più della metà del debito pubblico italiano a maggio scorso: 1.415 miliardi di euro su 2.815 miliardi complessivi. Una percentuale pari al 50,3% del totale. È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa su dati Bankitalia.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Si tratta di un ammontare complessivo più alto di 138,1 miliardi (+10,8%) rispetto a fine 2021 quando Banca d'Italia e istituti detenevano, complessivamente il 47,8% del debito in circolazione ovvero 1.276,8 miliardi su 2.670,5 miliardi totali.

Blocco di sicurezza tricolore

In meno di due anni, dunque, il sistema bancario, con il 25,8% della Banca d'Italia e il 24,5% degli istituti, ha costituito un blocco di sicurezza per le finanze pubbliche italiane. La quota di obbligazioni pubbliche in mano alle banche è in lieve calo rispetto a fine 2021, quando la percentuale di Bot e Btp detenuti corrispondeva al 25,8%, con 688,7 miliardi su 2.670 miliardi totali.

Oggi gli istituti di credito del Paese hanno in portafoglio 689,1 miliardi di euro di titoli. Gli altri grandi apporti finanziari per lo Stato arrivano dalla Banca d'Italia che oggi detiene 726,1 miliardi di euro in Bot e Btp per complessivi 746,3 miliardi.

Esteri in fuga da due anni

I fondi d'investimento stranieri, pur avendo ridotto la loro quota di sottoscrizione di bond pubblici italiani, nell’ultimo biennio, di quasi quattro punti percentuali, restano i primi detentori di Bot e Btp con il 26,5% dei titoli pubblici in circolazione.

Il totale delle obbligazioni emesse dal Tesoro nei portafogli degli investitori stranieri ammontava, allo scorso mese di maggio a oltre 746 miliardi, in calo di quasi 60 miliardi rispetto a dicembre 2021. Negli ultimi due anni, si è registrata una «fuga» degli stranieri che a fine 2021 avevano «in pancia», con 805,8 miliardi, una quota debito pubblico tricolore pari al 30,1%.

A famiglie 11% debito Italia

Le famiglie italiane detengono il 10,9% del debito pari a 306,8 miliardi, in aumento di quasi 80 miliardi rispetto ai 227,1 miliardi di fine 2021 che corrispondevano, in quella fase, all'8,5% dei Bot e Btp in circolazione ed ammontavano a 227,1 miliardi di euro.

Anche le famiglie, il cosiddetto settore «retail», hanno cominciato ad apprezzare di più il debito italiano, probabilmente incoraggiati dai maggiori rendimenti garantiti dal Tesoro, in linea con l'aumento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea.

Un'altra riduzione, seppur meno consistente, si è poi registrata per i fondi d'investimento italiani: la loro quota è calata di 13,6 miliardi, da 360,6 miliardi a 347,1 miliardi, con la percentuale scesa dal 13,5% al 12,3%.