Giuseppe Castagna non vuole sposare il suo istituto con nessuno e sa che per rimanere da sola la sua banca deve essere troppo cara.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Giuseppe Castagna, il Ceo di Banco Bpm, non vuole assolutamente giocare la parte della vittima designata. Sa che la sua banca attrae robusti appetiti, italiani ed esteri, ma è convinto che il suo destino più roseo per la sua banca sia quello di rimanere single.

Le indicazioni date dal neo Governatore di Bankitalia Fabio Panetta, che di fatto ha avvisato le banche di mettere fieno in cascina in vista di tempi meno profittevoli degli attuali, hanno praticamente delimitato il perimetro del possibile futuro consolidamento bancario. Quello che i banchieri hanno compreso è che il regolatore è favorevole a che il capitale in eccesso venga usato per acquisizioni, ma con la dovuta cautela.

«Siamo noi il terzo polo bancario»

Questo caveat dovrebbe di fatto sconsigliare operazioni con multipli eccessivi. E quindi se i risultati della banca la terranno su valutazioni elevate lo spettro dell’acquisto di mani terze potrebbe essere allontanato. Castagna, a un futuro in solitaria ci crede tanto da dire «siamo noi il terzo polo bancario». Anche il Banco Bpm ha mandato agli archivi un 2023 con risultati eclatanti.

L’utile netto è ammontato a 1,26 miliardi di euro, in progresso dell’85% rispetto al 2022. ll Cda ha proposto il pagamento di una cedola di 56 centesimi per azione, in crescita del 143%, che corrisponde a un monte dividendi di 848 milioni di euro, pari a circa 100 milioni in più rispetto alle previsioni. I risultati sono pienamente in linea con gli obiettivi del piano strategico.

Il meglio deve ancora arrivare

Castagna ha espresso soddisfazione per i risultati, definito brillanti, e ha spiegato che «l'utile netto di circa 1,3 miliardi e la proposta di dividendi superiori alla guidance, pari a 56 centesimi per azione, sintetizzano con chiarezza la capacità di generare valore che abbiamo stabilmente raggiunto e che, in virtù del piano strategico approvato lo scorso dicembre, continueremo a sviluppare con crescente incisività». Il manager, a più riprese, ha voluto sottolineare che il meglio deve ancora arrivare.

«Il piano è iniziato in maniera molto promettente. Questo 2023 molto solido non solo ci permette di confermare gli obiettivi per l'anno, ma anche di migliorare la remunerazione degli azionisti nel 2024 che salirà a circa 1,4 miliardi di euro. Si tratta di quasi il 19% della nostra capitalizzazione attuale ed è un ottimo passo avanti verso il nostro obiettivo di 4 mld di dividendi al 2026» ha detto il manager ribadendo che «confermiamo tutti gli obiettivi del piano strategico 2023-26, come i circa 6 miliardi di utile netto complessivo, il triplo rispetto al triennio precedente, e un payout ratio del 67%».

Non escluso Buyback

Con la distribuzione di dividendi sull'utile netto 2023 e 2024, il Banco raggiungerà già circa 2 miliardi di euro, la metà dell'obiettivo totale del piano in termini di remunerazione. Castagna non ha voluto escludere di remunerare gli azionisti con buyback, dopo il pagamento cash dell'interim dividend previsto. «Entrambe le possibilità – ha detto – saranno valutate».