Dopo le trimestrali di Unicredit e Intesa Sanpaolo, che sono andate talmente bene da indurre le banche ad alzare rispettivamente la stima dell’utile 2023 a 6,5r miliardi e 7 miliardi di euro, i due amministratori delegati, parlando col mercato, hanno vestito i panni dei pompieri.

Il compito è particolarmente arduo per Andrea Orcel, visto che la sua Unicredit ha mandato agli archivi il miglior primo trimestre della sua storia.

Il gruppo Unicredit ha chiuso il primo trimestre 2023 con un utile netto di 2,064 miliardi di euro, oltre le attese e in aumento del 28% rispetto al quarto trimestre 2022. Orcel ha confermato che la remunerazione degli azionisti rimane la priorità, ma senza fretta.

Andrea Orcel: accumuliamo excess capital

«Non stiamo usando excess capital per la distribuzione ai soci, anzi ne stiamo accumulando perché siamo prudenti», ha detto Orcel parlando ai giornalisti.

Unicredit ha già sottolineato in passato che la banca avrebbe preso una decisione entro la scadenza del piano Unicredit «Unlocked», ovvero entro il 2024, su come utilizzare il capitale in eccesso, dunque, se destinare le risorse per premiare ulteriormente i soci o per avviare operazioni di fusioni e acquisizioni.

Orcel sul tema M&A ha continuato a buttare acqua sul fuoco spiegando che »considerate le performance che abbiamo ottenuto e quelle attese vediamo molto più valore nel ricomprare le nostre azioni a questo livello che fare qualunque M&A» aggiungendo che sul mercato ci sono delle »opportunità» spiegando però che «alcuni target sono spinti dalla speculazione e non hanno senso».

Unicredit, M&A ma non a ogni costo

Il che significa che Unicredit è molto vigile sul mercato delle possibili acquisizioni, forte anche della continua produzione di capitale in eccesso, ma questo non significa che sia pronta a fare acquisizioni a ogni costo.

Le turbolenze che stanno interessando il settore bancario mondiale, innescate da fattori esogeni al settore europeo come la debolezza delle banche regionali americane, potrebbero giocare a favore do Unicredit, deprimendo le valutazioni delle possibili prede. Un ruolo essenziale lo giocherà il capitale in eccesso perché è stato ribadito l’obiettivi di remunerare i soci nel tempo.

«Siamo fiduciosi – ha detto Orcel – di poter continuare a garantire, per il futuro prossimo, una crescita della redditività costante e di elevata qualità, con una base costi e costo del rischio strutturalmente ridotti».

Anche per Intesa miglior 1° trimestre di sempre

Se Orcel ha giocato a nascondino, Carlo Messina ha praticamente tolto il tema M&A dal tavolo. Ovviamente non poteva essere da meno del suo competitor. «Per Intesa Sanpaolo» – ha spiegato – il primo trimestre del 2023 è stato il miglior inizio d’anno di sempre».

I risultati hanno battuto le attese con un utile di circa 2 miliardi di euro, grazie principalmente al forte aumento degli interessi netti, con una crescita dell’88% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Da Intesa risorse per Paese

Messina ha sottolineato, a più riprese. il ruolo sociale della sua banca. «Quest’anno potremo distribuire ai nostri azionisti 5,8 miliardi considerati: il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre», ha Messina spiegando che «si tratta di risorse importanti, non solo per i nostri azionisti ma per l’economia del Paese. Grazie alla prospettiva di una maggiore redditività, accelereremo ulteriormente i progetti a favore di chi si trova in situazioni di particolare disagio sociale».

Tasse banche siano usate per sociale

Anche la maggiore tassazione delle banche, ipotizzata dal Governo, non ha fatto indispettire il Ceo di Intesa Sanpaolo.

«È in discussione l’ipotesi di un aumento della tassazione sull’utile delle banche, in considerazione dei ricavi da margini di interesse in crescita, nell’attuale situazione di incremento dei tassi da parte della Bce. Osserveremo con rispetto ogni decisione presa dal governo», ha sottolineato Messina.

«Allo stesso tempo – aggiunge – auspichiamo che questi prelievi aggiuntivi, nel caso in cui nuove norme fiscali trovassero applicazione, vengano utilizzati per far fronte alla maggiore emergenza sociale del paese, quella della crescita delle disuguaglianze, adottando misure per chi si trova in maggiore difficoltà.

Lancio Isybank entro estate

Messina ha infine annunciato che «Il lancio della nuova banca digitale Isybank, con quasi 400 specialisti, è previsto entro l'estate».