Gli investitori istituzionali, in particolare quelli esteri, non hanno apprezzato gli sforzi di Giorgia Meloni e del suo Governo per redigere delle liste di candidati apprezzabili per le partecipate pubbliche e lo hanno fatto capire in maniera inequivocabile.

Nelle ore in cui sembrava che Stefano Donnarumma, attuale amministratore delegato di Terna, potesse approdare alla carica di amministratore delegato di Enel era stato il turno dell’attuale Ceo della società elettrica, Francesco Starace, di fare la voce grossa.

Di fatto il manager sarebbe stato pronto a contestare la incompatibilità di Donnarumma visto lo stretto rapporto di dipendenza fra Terna, proprietaria della rete elettrica, ed Enel. L’uscita dai giochi di Donnarumma ha fatto evaporare questo scenario, ma non ha dissipato le nubi.

Scaroni e Cattaneo non scaldano i fondi

Il ticket Paolo Scaroni/Flavio Cattaneo scelto dal Governo non è piaciuto a molti investitori per una pluralità di motivi. Il carattere fortemente decisionista dei due manager lascia intravedere ampi rischi che questa unione possa tramontare per incompatibilità caratteriale.

Senza considerare che le scelte fatte in passato, una su tutte il legame che lega Scaroni a Vladimir Putin, oggi non entusiasmano.

Covalis presenta lista per Enel

Covalis Capital, asset manager globale e azionista di lungo termine di Enel con una partecipazione dell'1% circa, ha deciso allora di rompere gli indugi e presentare una lista alternativa di amministratori indipendenti per il Consiglio di Amministrazione di Enel.

Zach Mecelis, fondatore e Cio di Covalis Capital, spiegando i motivi della presentazione della lista, non è stato morbido con l’Esecutivo Italiano. «A causa dell'opacitá del processo, non sappiamo cosa rappresenti la lista proposta dal Governo o quale sia il suo piano per Enel. Crediamo che gli investitori internazionali, i dipendenti e le societá in cui Enel opera meritino di meglio e sentiamo la responsabilitá di avviare un dibattito. Vogliamo un consiglio di amministrazione diversificato e indipendente, che rifletta la natura internazionale dell'azienda e della sua base di azionisti».

Processo nomine circondato da incertezza

Parole che suonano come uno schiaffo a mano aperta tanto più che il Fondo ha poi aggiunto di ritenere che «l'incertezza che circonda il processo di nomina del consiglio di amministrazione contribuisca a far sì che le azioni di Enel vengano scambiate a sconto rispetto alle societá del settore e che la societá abbia un costo del capitale piú elevato di quanto sarebbe altrimenti».

Terza lista anche per Leonardo

Le cattive notizie per Meloni sono proseguite poche ore dopo quando è emersa la presentazione di una terza lista, oltre a quella del Governo e quella presentata da Assogestioni anche per il rinnovo di Leonardo.

Il Governo ha indicato Stefano Pontecorvo presidente e Roberto Cingolani amministratore delegato. In questo caso ad allarmare i fondi è la mancanza di esperienza di entrambi nel settore difesa. Da notare che questa lista può contare su un capitale maggiore rispetto a quella di Assogestioni che raggruppa solo l'1,039% circa del capitale di Leonardo.

Nomi scelti da head hunter

La scelta dei fondi di presentare delle liste proprie suona inevitabilmente anche come una sconfitta della prassi di affidare ad Assogestioni la lista dei consiglieri indipendenti.

Il Consiglio Direttivo della Assogestioni ha affidato per il triennio 2023-2025 alle società Heidrick & Struggles International e Korn Ferry l’incarico di advisor a supporto dell’attività del Comitato dei Gestori per la selezione dei candidati da inserire nelle liste dei componenti degli organi sociali delle società quotate in rappresentanza delle minoranze.

Forse, per il prosieguo, gli equilibri di questa collaborazione vanno registrati.