Uno dei principali azionisti di Credit Suisse non è più ufficialmente tale. La società di investimento Harris Associates, con sede a Chicago, ha vendute alcune delle sue partecipazioni nella banca svizzera, portando la sua quota a un livello che ha fatto scattare la notifica obbligatoria.

La partecipazione azionaria della società di investimento Harris Associates in Credit Suisse, dopo la vendita delle azioni, è scesa al di sotto della soglia del tre percento, come emerge dalle notifiche obbligatorie alla Six Exchange Regulation (SER).

L'agenzia di stampa «AWP» è stata la prima a riportare la notizia della riduzione della partecipazione dal 3.7% (stando a quanto riportato dalla precedente documentazione) ad un valore al di sotto del quale c’è l’obbligo di segnalazione.

Partecipazioni non note

L’attuale partecipazione di Harris Associates nella banca svizzera apre ora un problema, poiché quote inferiori al tre percento non devono essere necessariamente rese pubbliche.

Harris detiene azioni di società, come Blackrock, in parte attraverso società diverse in parte attraverso fondi diversi. La società appare nei documenti della SER sia come «Harris Associates LP» che come «Harris Associates Investment Trust», che detiene azioni per conto di fondi diversi. A metà dicembre la partecipazione del Trust in Credit Suisse è scesa sotto il 3%.

C’erano già stati diversi significativi movimenti sulle partecipazioni dichiarate da Harris. In base ai regulatory report statunitensi, la scorsa estate la partecipazione in Credit Suisse era temporaneamente salita dal 5% circa ad oltre il 10%, a causa di un cambiamento nelle pratiche di rendicontazione.

Prezzi delle azioni in recupero

Con il suo aumento di capitale a novembre, la Saudi National Bank è diventata il maggiore azionista, con una quota poco al di sotto del dieci per cento, cosa che ha avuto un impatto sugli assetti azionari.

Il prezzo delle azioni di Credit Suisse è sceso notevolmente negli ultimi anni. Solo nel 2022 il calo è stato quasi del 70%: il prezzo è sceso da 9 franchi a volte anche al di sotto di 3 franchi, e ora le azioni vengono scambiate a 3,11 franchi.

Credit Suisse ha rifiutato di commentare la questione della notifica obbligatoria.