«Il consolidamento e l'adattamento dei processi di consulenza sugli investimenti di ogni singola banca hanno sempre portato vantaggi considerevoli sia ai consulenti finanziari sia ai clienti», dice Carmine Cammarota della società di consulenza e software Prometeia.
Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, è capitato a tutti di dover rimanere per lunghi periodi bloccati a casa e gran parte delle nostre relazioni (forse troppe) sono state mediate dalla tecnologia. La «user experience» degli strumenti che usiamo per lavoro e nella nostra vita personale ha così assunto una nuova importanza. L’affidabilità di questi strumenti nell’esecuzione di compiti specifici ha inciso ancora di più sulla nostra efficienza.
La crescente attenzione sulla usabilità è una tendenza in atto già da diversi anni, ma su questo fronte banche private e wealth manager non sono mai stati in prima linea. È vero che abbiamo assistito ad alcuni passi avanti, anche in un settore tradizionalmente basato sulla relazione umana e su servizi personalizzati come quello della consulenza finanziaria al cliente. Tuttavia, la maggior parte degli intermediari finanziari si trova ancora oggi in una fase di sviluppo iniziale.
Nuove realtà WealthTech
«Il consolidamento e l'adattamento dei processi di consulenza sugli investimenti di ogni singola banca hanno sempre portato vantaggi considerevoli sia ai consulenti finanziari sia ai clienti», dice Carmine Cammarota, (foto nella sopra) responsabile per la Svizzera della società di consulenza e software Prometeia. «Tuttavia questi vantaggi hanno assunto un'importanza più evidente durante la pandemia, e stiamo vedendo oggi un maggiore interesse da parte delle banche private, per le quali prima la digitalizzazione non era una priorità così impellente.»
Servizi di investimento sofisticati
Gli investimenti in automazione, razionalizzazione e comunicazione digitale hanno già dato i loro frutti alle banche che li hanno effettuati soprattutto nel front office: i consulenti finanziari sono in grado di rimanere in contatto con clienti sempre più abituati al «rapporto da remoto», incrementando così la propria produttività. Allo stesso tempo, decine di nuove realtà WealthTech stanno offrendo ai consulenti e agli investitori finali user experience innovative e semplificate integrabili nei sistemi bancari.
«Ma attenzione all'eccessiva semplificazione», avverte Cammarota. «I clienti private hanno talvolta esigenze complesse e spesso richiedono soluzioni e servizi di investimento sofisticati e su misura. Ogni banca cerca di differenziarsi sul mercato con un approccio distinto e distintivo. La digitalizzazione in questo contesto richiede una competenza specifica nel wealth management, tenendo a mente che una buona user experience è molto più di una bella interfaccia grafica. Si tratta di capire ogni singolo modello di servizio e le sue complessità e di aiutare l'utente a trarne il massimo vantaggio.»
Progetti più interessanti e innovativi
«Questo discorso si applica al mondo della consulenza a distanza, come è emerso durante la pandemia», aggiunge Cammarota. «Ma ora che stiamo cominciando a ritrovarci fisicamente, possiamo e dobbiamo applicare gli stessi principi anche alla consulenza svolta in persona. Qual è il valore aggiunto di un incontro a tu per tu rispetto a un'interazione digitale, potenzialmente più funzionale, efficiente e meno costosa? È La relazione umana. Ed è questo che dovrebbe tornare al centro della scena. È giunto il momento in cui la tecnologia deve tornare ad avere un ruolo di supporto, per lasciare che la user experience sia l'esperienza umana», sottolinea Cammarota.
«Uno dei progetti più interessanti e innovativi su cui stiamo lavorando ora è proprio questo tipo di tecnologia. Saremo pronti a mostrarvelo nelle prossime settimane. Di persona, naturalmente», dice Cammarota