Intesa Sanpaolo, la banca guidata da Carlo Messina, accelera nell’ottimizzazione degli immobili non strumentali.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Intesa Sanpaolo ha effettuato un passo significativo nella riduzione del patrimonio immobilitare non strumentale, come previsto dal piano industriale e auspicato dal Ceo Carlo Messina.

Nel dettaglio Ca’ de Sass, come viene usualmente chiamata la banca prendendo spunto dal nome che i milanesi hanno dato alla sede di Via Monte di Pietà a Milano, ha ceduto a Coima un portafoglio immobiliare da oltre 500 milioni di euro. Le due aziende hanno sottoscritto un accordo per valutare, «le migliori opportunità nel settore del Real Estate al fine di valorizzare gli immobili del gruppo bancario nel mutato contesto di mercato».

Gestione smart

Un passo in line con la strategia di gestione smart del patrimonio immobiliare della banca definita nel Piano al 2025 che prevede per gli immobili strumentali una «forte accelerazione verso il nuovo modo di lavorare e una significativa modernizzazione» e per gli immobili non strumentali una piena valorizzazione degli asset attraverso cessioni e gestioni attive come, ad esempio, locazioni o creazioni di nuovi business.

La cessione degli immobili non strumentali è un vecchio pallino di Messina che più volte lo ha suggerito come metodo per abbattere il debito pubblico. Il Ceo di Intesa Sanpaolo, per dirla adattando un vecchio proverbio, «predica bene e razzola bene».

Creare un fondo immobiliare ad hoc

Messina più di una volta ha esortato i politici italiani a «creare un fondo immobiliare ad hoc in cui far confluire» parte dell'immenso patrimonio immobiliare pubblico. Lo Stato, ha detto più volte, ha proprietà immobiliari che non ha senso tenere pubbliche. L’ultima volta, in ordine di tempo, che ha ribadito questo concetto è stato lo scorso mesi di novembre all'assemblea di Coldiretti.

«L’Italia – disse all’assemblea degli agricoltori – ha «un patrimonio pubblico immobiliare tra 300 e 400 miliardi di euro che è folle sia detenuto dal pubblico. Se si facesse un programma dismissione e rigenerazione del patrimonio pubblico e di questi 300 miliardi nei prossimi cinque anni riesci a dismetterne 100 miliardi, questo sarà considerato dalle autorità europee e dagli investitori e vedrete che questo patrimonio sarà comprato subito».

Intesa avrò quote veicoli

L'operazione con Coima prevede il conferimento a veicoli d'investimento gestiti da Coima Sgr di un portafoglio immobiliare del valore complessivo di oltre 500 milioni di euro. Al conferimento Intesa Sanpaolo riceverà quote dei veicoli Coima che saranno individuati in base alla tipologia degli immobili inseriti nel portafoglio e alla relativa strategia di valorizzazione.

Oggetto dell'operazione sono tre immobili di primissimo standing e situato in zone centralissime di Milano e Roma cui si aggiungeranno altri immobili in via di liberazione o di dismissione nei prossimi mesi, situati in diverse città, fra cui Milano, Torino, Roma, Brescia, Bergamo, Bologna, Padova e Firenze. Nessuna delle sedi iconiche della banca è stata coinvolta nell’operazione. L’accordo prevede, inoltre, lo studio di ulteriori aree di collaborazione in ambito immobiliare che potrebbero generare opportunità commerciali di comune interesse.

MilanoSesto – mega progetto

Questo progetto non rappresenta la prima collaborazione fra Coima e Intesa Sanpaolo. Recentemente si sono incrociate su MilanoSesto, mega progetto di rigenerazione urbana dell’area in cui una volta sorgevano le acciaierie Falck a Sesto San Giovanni, del quale la banca è il primo finanziatore.

Coiva lo scorso novembre ha firmato un accordo finalizzato all’acquisizione del 100% della società Milano Sesto spa (incaricata della riqualificazione dell’area) e della componente residenziale convenzionata del lotto Unione Zero, che copre circa il 90% dell’intera area. Coima e Intesa Sanpaolo sono anche coinvolti nella costruzione del Villaggio Olimpico peri i Giochi Invernali di Milano e Cortina del 2026, che sorgerà sull’area del ex scalo ferroviario di Porta Romana. Il progetto, finanziato dalla banca, è coordinato dal Fondo Porta Romana di Coima Sgr.