La banca guidata da Enrico Marchi vuole diventare non solo il punto di riferimento delle aziende del Nord Est, ma anche un supporto alla politica sociale.
Il Nord Est dell’Italia, una delle zone più ricche e produttive d’Europa, è stanco da tempo di giocare un ruolo ancillare rispetto alla Lombardia. Un ruolo da gregario cui di fatto si è condannato da solo a causa della patologica litigiosità dei maggiorenti locali e della loro incapacità di fare sistema.
Da alcuni anni, complice anche il desiderio della Liga Veneta di affrancarsi dalla guida della Lega Lombarda, sono nati dei progetti, anche finanziari per creare un polo alternativo.
Conti migliori di sempre
Banca Finint è uno di questi, e va a gonfie vele. Come molte altre banche italiane, l’istituto veneto nel 2023 ha realizzato i conti migliori di sempre grazie alle performance dell’asset management della controllata Finint Investments e al completamento dell’integrazione di Banca Consulia (oggi Finint Private Bank) oltre al core business dell’investment banking.
Il gruppo guidato da Fabio Innocenzi e fondato da Enrico Marchi ha chiuso il 2023 con un margine d’intermediazione in crescita di oltre il 40% a 126 milioni di euro, con un margine finanziario e da servizi a quota 115,8 milioni e 95,4 milioni di ricavi da commissioni e un utile netto di gruppo di 18,9 milioni di utile netto in crescita del 17% rispetto ai 16,2 milioni del 2022.
L’asset e il wealth management hanno fatto segnare una crescita del 23%, grazie all’incremento delle masse salite dai 6,8 miliardi di euro del 2022 agli 8,5 miliardi di euro del 2023.
Manager esperti
Come spesso accade nel mondo del calcio, la banca è cresciuta anche attraendo dei manager di grossa esperienza, maturata in realtà ben più grandi della banca basata a Conegliano Veneto. Finint è nata come investment bank ed è diventata un player di prima grandezza nel mercato delle cartolarizzazioni oltre che dei minibond e dei basket bond.
La sua squadra può contare sull’ex amministratore delegato delle Generali Giovanni Perissinotto, al Ceo Fabio Innocenzi, che ha un passato in Unicredit, Banco Popolare e Carige, oltre all’ex numero uno di Italease Massimo Mazzega e l’ex ceo di Ifis, Luciano Colombini.
«Nel 2023 – ha spiegato Fabio Innocenzi – abbiamo raggiunto il 97% degli obiettivi di sinergie dell’acquisizione di Banca Consulia.
Nuove sfide in un contesto macroeconomico
«Ora ci sono opportunità sia nell'asset management sia nel private banking come pure nel settore delle cartolarizzazioni, in Italia o all'estero. Ci attendono nuove sfide in un contesto macroeconomico e geopolitico complesso. Dovremo saperci adattare velocemente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, delineando le linee strategiche del prossimo piano industriale».
Nel medio periodo non è escluso che la banca possa decidere di quotarsi in Borsa.
Nuovo posti letto per studenti
Ma la mission di Banca Finint non è solo il sostegno alle aziende, siano esse grandi, medie, piccole o piccolissime. La banca vuole radicarsi sempre più sul territorio e per questo ha stretto un accordo che porterà alla creazione di oltre 800 nuovi posti letto dedicati agli studenti in tre città ovvero Padova, Modena e Pisa.
Nel dettaglio, l’accordo è stato siglato fra CDP Real Asset SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) e Finint Investment che oggi prevede l’ingresso del Fondo Nazionale dell’Abitare Sociale di Cdp Real Asset nel Fondo Pitagora di Finint Investments, dedicato allo sviluppo di iniziative immobiliari nell’ambito del mercato degli alloggi per studenti.
Due residenze universitarie a Padova e a Modena
Cdp Real Asset ha deliberato un investimento di 40 milioni di euro nel Fondo Pitagora che raggiunge così una disponibilità di 80 milioni, confermando l’obiettivo di raccolta complessiva di 150 milioni. Il nuovo apporto di capitale consentirà entro il 2026 di completare due residenze universitarie a Padova e a Modena e di avviare un nuovo progetto a Pisa.