Unicredit ha chiuso il terzo trimestre con ricavi e utili sopra le attese degli analisti. La banca alza le stime sul 2023, ma non sull’utile.

Unicredit anche questa volta non ha deluso i mercati. La banca guidata da Andrea Orcel ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con ricavi e utile oltre le attese della media degli analisti. Nel dettaglio i ricavi sono stati pari 5,967 miliardi a fronte di un consenso del mercato di 5,740 miliardi mentre i profitti si sono attestati a 2,322 miliardi ben sopra gli 1,925 miliardi attesi dagli analisti.

Nei nove mesi l’utile netto del gruppo ha raggiunto la cifra record di 6,7 miliardi, con un aumento del 67,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Deterioramento previsto

I risultati del trimestre hanno indotto la banca ad aumentare le stime per l’intero anno. Nello specifico la banca ha alzato la guidance finanziaria per il 2023 relativa al margine di interesse netto portandola ad almeno 13,7 miliardi dai 13,2 miliardi indicati con i conti di giugno, mentre la stima riguardante i ricavi netti è stata portata a oltre 22,2 miliardi dalla precedente indicazione di 21,5 miliardi. La guidance relativa all’utile netto è stata confermata pari o superiore a 7,25 miliardi.

La banca ha poi ribadito di volere tenere la redditività del 2024 in linea o superiore a quella del 2023 e distribuire agli azionisti almeno 6,5 miliardi di euro. La mossa è stata letta come una cautela nei confronti di uno scenario generale previsto in peggioramento.

Senza M&A sarà buyback

«Abbiamo detto molto chiaramente che non possiamo raggiungere il 2024 senza affrontare la questione del capitale in eccesso», ha spiegato Orcel nella conference call di presentazione dei conti aggiungendo che «abbiamo accumulato 10 miliardi di euro di capitale in eccesso rispetto ai nostri target iniziali» e che «se non ci sono opzioni migliori» di utilizzo «proporrò buyback straordinari nel 2024».

Al momento il payout cash della banca è al 35%, una percentuale che rende di fatto priva di senso l’ipotesi di procedere alla distribuzione di acconti sul dividendo trimestrali. Nel prossimo futuro della banca c’è la possibilità di aumentare progressivamente il payout portandolo fino al 50%. E a quel punto, ha aggiunto Orcel, «potremo valutare» acconti sul dividendo.

M&A solo se conviene

Riguardo al tema di possibili aggregazioni, Orcel è stato meno tranchant rispetto al recente passato anche se è rimasto ancora molto abbottonato. «Se si dovessero presentare occasioni coerenti con la nostra strategia e alle giuste condizioni, lo faremo» ha detto rispondendo a una delle molte domande sul tema».

«L’amministratore delegato di Unicredit sa perfettamente che l’esecutivo considera la sua banca come l’approdo naturale del Monte dei Paschi di Siena e questo non può che raddoppiare la cautela nell’approcciare il, tema».

«Non possiamo escludere nulla»

«Più possibilista sul tema delle alleanze. A chi gli chiedeva se sarà possibile replicare delle partnership come quella appena sigralta con Alpha Bank in Romania e Grecia, il manager ha risposto «non possiamo escludere nulla».

«Assumendo che le caratteristiche dell'acquisizione siano in linea con i nostri, e ricordando che devo giustificare agli azionisti che il ritorno per loro sia positivo, allora abbiamo la possibilità di eseguire deal – ha aggiunto – nel caso della Romania e di Alpha è chiaro che gli accordi sono in linea con la strategia e supportano una crescita capital light».