Mediobanca ha aderito ad Apex, il servizio paneuropeo di negoziazione titoli gestito da Equiduct, mercato regolamentato della Borsa di Berlino.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Apex offre accesso, senza commissioni di execution, ad oltre 3.000 azioni ed ETF in 12 mercati europei, garantendo elevati standard qualitativi.
Prima banca italiana ad aderire
Con l’integrazione di Apex, Mediobanca amplia la propria offerta di servizi di negoziazione rafforzando le proprie capacità di execution oltre a garantire alla clientela minori costi operativi e la liquidità aggiuntiva offerta da Equiduct.
La banca guidata da Alberto Nagel è tra i principali broker italiani a operare nei servizi di negoziazione ed è la prima banca italiana ad offrire la possibilità di accedere ad Equiduct anche a banche terze e broker. Attraverso la propria piattaforma, Mediobanca offre infatti a clienti istituzionali e al dettaglio accesso a tutte le principali borse europee, americane ed asiatiche per la negoziazione di strumenti azionari, ETF e strumenti a reddito fisso.
Rafforza attività brokerage
Equiduct continua a lavorare a fianco dei broker italiani per garantire che un numero crescente di investitori individuali riceva il miglior servizio nell’esecuzione delle proprie transazioni di azioni ed ETF Italiani ed Europei.
Roberto Romeo, Managing Director, Head of Equity Trading & Structuring di Mediobanca aggiunge: «Con l’integrazione di Apex, Mediobanca rafforza l’offerta di servizi di brokerage in best execution e amplia la liquidità a disposizione dei propri clienti. Questo progetto testimonia il nostro costante impegno nel migliorare la proposta di valore per la clientela in coerenza con il percorso intrapreso da Mediobanca in materia di innovazione».
Dura pace con Delfin
Questo annuncio conferma un periodo di deciso dinamismo per la mercante bank. Nagel, intanto, prosegue il lavoro di redazione della lista del Cda da sottoporre all’assemblea degli azionisti, il prossimo mese di ottobre, in vista del rinnovo del board.
Le dinamiche fra gli azionisti di Mediobanca insegnano a non dare mai nulla per scontato, ma il rapporto fra l’attuale management e il primo socio della banca, la holding Delfin cui fa capo il 20% circa del capitale, sembrano orientati sempre più verso la normalizzazione.
Molto ridotto
Le indiscrezioni di stampa secondo le quali la holding della famiglia Del Vecchio starebbe lavorando alla redazione di una lista di minoranza confermano la volontà degli eredi del fondatore di Luxottica di avere un ruolo di azionista a supporto del management.
Se questa impostazione dovesse trovare conferma lo spazio di interdizione di Francesco Gaetano Caltagirone verrebbe inevitabilmente molto ridotto. Almeno su Mediobanca.