Le famiglie italiane indebitate sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Nel corso del 2022, i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi incrementi sono inevitabili con il costo del denaro ulteriormente aumentato al 4%.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista ed esperto economico di finewsticino.ch
Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021/inizio 2022, non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso.
Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute in media del 75%: vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 875 euro ovvero 375 euro in più.
Rate raddoppiate per tasso fisso
I nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa 1,8% anche oltre il 5% con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche più che raddoppiate. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media, verso il 6% dallo 0,6% di fine 2021.
E ‘quanto rileva la Fabi, primo sindacato bancario italiano per numero di iscritti, che inoltre spiega che per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il «rimborso» mensile dovrebbe salire del 55-65%.
Più nel dettaglio, per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere superiore al 6%), la rata mensile sarà di 1.304 euro; per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,3%, la rata mensile sarà, invece, di 609 euro.
Sileoni, rinnovare contratti nazionali
«C’è la convinzione, condivisa da molti economisti, che non esiste alternativa all’aumento del costo del denaro da parte della Banca centrale europea, come soluzione per contrastare la crescita dell’inflazione» ha spiegato il segretario generale della Fabi Lando.
Maria Sileoni, fresco di rielezione, aggiungendo che «l’alternativa è rinnovare tutti i contratti di lavoro nazionali scaduti da oltre 5 anni, da molto prima del Covid, che riguardano 7 milioni di lavoratrici e di lavoratori di tutti i settori. Qualcuno ci deve spiegare come si possa far ripartire i consumi senza rinnovo dei contratti nazionali».
In Italia totale mutui di 425,5 miliardi
Il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2023, a 425,5 miliardi di euro, in crescita di circa 50 miliardi rispetto a fine 2017 (+13,4%).
Sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni, su un totale di 6,8 milioni di cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali.
Tasso interesse può salire al 13,3%
Tra credito al consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato 251,2 miliardi di euro di prestiti ai cittadini, in linea con i valori di fine 2017, ma in rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi, segno dell’incidenza negativa dell’aumento dei tassi d’interesse.
A fine 2021 il tasso d’interesse medio era dell’8,1%, ora potrebbe arrivare al 13,3%. Per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale passa da 37.426 euro a 46.626 euro, con una differenza complessiva di 9.200 euro (+24,6%) rispetto ai tassi di fine 2021