Da fusione fra UBS e CS nascerà un colosso italiano
Dalla integrazione fra UBS e Credit Suisse potrebbe nascere un colosso italiano. Le due banche svizzere infatti sono da sempre tra i soggetti esteri maggiormente attivi nel private banking tricolore.
Nel dettaglio secondo l’ultimo rapporto Magstat realizzato lo scorso mese di novembre che ha analizzato 313 operatori finanziari che offrono servizi di private banking, wealth management e family office in Italia, UBS Europe e Credit Suisse Italy occupavano rispettivamente la terza e la quinta posizione nella classifica degli operatori esteri.
Nel dettaglio UBS era accreditata di asset per 27,1 miliardi di euro e Credit Suisse Italy per 25,58 miliardi su un totale di masse gestite da operatori esteri di oltre 255 miliardi.
Creato polo da oltre 52,68 miliardi
Insieme Credit Suisse e UBS andrebbero a creare in Italia un polo da oltre 52,68 miliardi di euro divenendo il primo operatore estero in Italia con una quota di mercato di poco inferiore al 21% tra i soggetti stranieri e del 4,5% in termini assoluti, quindi di tutto il mercato del private banking in Italia.
UBS/CS avrebbero una primazia assoluta scalzando dalla testa della classifica la francese Bnp Paribas, che finora è stata in vetta con 43,98 miliardi. Di conseguenza Allianz Bank con 33,15 miliardi di masse scenderebbe al terzo posto seguita da Credit Agricole con 25,72 miliardi e Deutsche Bank con 20 miliardi. Questo al netto delle masse che Credit Suisse potrebbe perdere (o avere già perso) nelle more dell’operazione di integrazione con UBS.
Mediobanca si prende sei banker CS
Se Marco Elio Rottigni, numero uno dell’International Subsidiary Banks Division di Intesa Sanpaolo ha detto che il gruppo guidato da Carlo Messina non è interessato agli asset di Credit Suisse in Italia e nemmeno ad altre attività che dovessero essere messe in vendita in seguito alla fusione, altri non hanno perso tempo e dato il via allo shopping.
Nel dettaglio la divisione private banking di Mediobanca ha strappato a Credit Suisse Italy 6 top private banker. Nella divisione guidata da Angelo Viganò sono arrivati Luca Sicari, head of Uhnwi (Ultra High Net Worth Individual) market per l’Italia dell’istituto svizzero, assieme al team composto da Romeo Adinolfi, Ennio Blasetti, Cristiano Castellani, Simone Gervasi e Matteo Steve.
Per la divisione private banking di Mediobanca, nata nel dicembre del 2017 e che a oggi conta circa 90 banker, è un innesto molto importante sia in termini quantitativi che qualitativi. L’istituto di Piazzetta Cuccia ha agito con molta velocità bruciando sul tempo, secondo alcune fonti, più di un concorrente.
Credit Suisse A.M. ha avuto ottimo gennaio
Come ulteriore segnale che gli asset Credit Suisse in Italia possono generare appetiti e interesse nei confronti dei competitor va ricordato che Credit Suisse Asset Management aveva appena mandato agli archivi un ottimo mese di Gennaio. Nel primo mese del 2023 per che ha ottenuto ben 7 mandati istituzionali.
I nuovi mandati sono stati affidati dai fondi pensione complementari di Fondenergia, fondo per le professioni dell’energia, FondoSanità per le professioni sanitarie (comparto Espansione), e da Fondaco Obiettivo Welfare, piattaforma dedicata a fondi pensione e casse di previdenza. A questo vanno aggiunti i rinnovi dei mandati dei fondi pensione complementari Previmoda, del sistema moda, Mediafond del settore radio-televisivo e FondoSanità (comparto Progressione).
Questi risultati erano i primi successi ottenuti da Patrizia Noè che lo scorso mese di ottobre era stata nominata nuova Head Of distribuito per l’Italia. Credit Suisse Asset Management