Nel mondo finanziario italiano Intesa Sanpaolo torna ad avere un competitor alla sua altezza. E le tensioni fra gli eredi di Del Vecchio possono condizionare più di un dossier.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista ed esperto economico italiano di finewsticino.ch

1. Messina e Orcel… Attenti a quei due

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Tra i manager da guardare con attenzione ci sono in ordine strettamente alfabetico Carlo Messina (foto in alto) e Andrea Orcel (foto in basso) rispettivamente amministratore delegato di intesa Sanpaolo e Unicredit.

Era dai tempi della diarchia fra Cesare Geronzi e Giovanni Bazoli che in Italia non c’erano contemporaneamente due banchieri allo stesso tempo prestigiosi e di successo.

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Messina è stato da solo a lungo sulla vetta. Ora, grazie ai risultati di Unicredit, è stato raggiunto da Orcel. I due hanno stili molto diversi e Messina non ha perso occasione di farlo notare. Durante la conference call dei conti ha sottolineato che «non mi piace quello stile che hanno alcuni amministratori delegati europei di anticipare un outlook fantastico solo per far crescere il valore del titolo nel breve termine. Noi preferiamo dare stime prudenziali e guardare al valore di Intesa Sanpaolo nel medio/lungo termine».

Tanti hanno colto nelle sue parole l’identikit del banchiere ex Ubs. Entrambi sono chiamati a ribadire i risultati e i dividendi. E entrambi sono accreditati di un interesse a crescere nel risparmio gestito.

2. Francesco Canzonieri

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L’ex Country Head di Mediobanca ha appena lanciato, con la sua Nextalia, il fondo di investimento alternativo di tipo chiuso Credit Opportunities, che ha un obiettivo di raccolta di 300/400 milioni di euro.

Nessuno dubita che bisserà il successo conseguito lo scorso anno con il lancio del primo fondo Nextalia Private Equity che ha raggiunto al closing il tetto massimo di raccolta di 800 milioni di euro.

Per Francesco Canzonieri (foto in alto) in molti prevedono in tempi brevi la vetta del Private equity italiano. Qualcuno spera ancora che possa, novello figliol prodigo, tornare a Mediobanca in occasione delle nuove nomine del prossimo ottobre. Ma allo stato si tratta solo di romantiche fantasticherie.

3. Marina Natale

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Nel 2023 molti si aspettano che i crediti a pioggia erogati nel corso della pandemia possano generare un’ondata di sofferenze. E anche questa nuova ondata avrà come primo argine Amco, società italiana che opera nella gestione e nel recupero dei crediti deteriorati controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e guidata da Marina Natale (foto in alto).

I concorrenti non la amano e la accusano di acquistare Npl e Utp a prezzi troppo alti. Natale non bada ai suoi detrattori e studia come e dove investire i 7,5 miliardi di euro appostati dal Piano Industriale al 2025 per l'acquisto di crediti deteriorati.

4. Francesco Milleri e Romolo Bardin

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Ecco un’altra coppia che subirà robuste pressioni nel 2023. Francesco Milleri (foto in alto, a sinistra) è presidente e amministratore delegato di EssilorLuxottica mentre Romolo Bardin (foto in alto, a destra) è amministratore delegato di Delfin, finanziaria della famiglia Del Vecchio cui fanno capo le partecipazioni in Mediobanca (quasi il 20%), Generali (9,82%) e Unicredit (2%).

Le turbolenze fra gli eredi di Leonardo del Vecchio hanno reso la successione dell’imprenditorie meno idilliaca di quanto sembrasse in un primo momento.

Le partite relative al futuro delle partecipazioni detenute in Delfin presuppongono un’unitarietà di intenti che al momento sembra lontana. E trovare una sintesi appare un compito da far tremare i polsi.

5. Marina Sylvia Carolina Caprotti

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Nata a Londra il 17 gennaio 1978, figlia di Bernardo Caprotti e della sua seconda moglie, Giuliana Albera, Marina Caprotti (foto in alto) è la più giovane degli eredi del fondatore di Esselunga che oggi controlla insieme alla madre e di cui è presidente. Una delle lezioni che ha imparato dal padre è che la Grande distribuzione ha un importante funzione sociale.

Nel 1* semestre il gruppo ha registrato vendite per 4.322,1 milioni di euro in contrazione dello 0,2% rispetto al corrispondente periodo 2021. I prezzi a scaffale hanno registrato un incremento medio dell’1,7% a fronte di un’inflazione media del 7,4% ricevuta dai fornitori.

In sostanza Esselunga ha assorbito il 5,7% dell’inflazione per tutelare il potere di acquisto dei clienti. Da sempre il dossier sulla quotazione di Esselunga è uno dei più ambiti da qualunque banca d’affari. In ambienti finanziari molti credono, o sperano, che la nuova gestione possa finalmente portare la catena di supermercati a Piazza Affari.

6. Alberto Nagel

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A ottobre scadrà il Cda di Mediobanca e con esso la sua carica di amministratore delegato. Delfin, socio di maggioranza relativa di Piazzetta Cuccia, non lo ha mai amato, ma le tensioni fra gli eredi di Leonardo del Vecchio potrebbero legare le mani ai nemici di Alberto Nagel (foto in alto).

Che ha da sempre nel mercato il suo maggior alleato.