In Italia uno dei concetti più in voga degli ultimi mesi è quello di Terzo Polo, sia esso declinato nella sua veste politica sia in quella bancaria.
In entrambi i casi si tratta di progetti che hanno avuto una lunga gestazione e che, almeno per quanto riguarda la parte finanziaria, non hanno ancora trovato compimento.
Ma come spesso capita alle telenovele, a renderle più interessanti contribuiscono coincidenze molto particolari.
Sorti Terzo polo passano da Valtellina
Molte delle fortune dei due progetti, entrambi legati alla figura di Matteo Renzi, passeranno da Sondrio e dalla Valtellina. Facciamo un po’ di chiarezza. Fu Renzi, nel 2015, a varare il decreto che imponeva alle banche popolari di diventare società per azioni.
L’ultima a cedere è stata la Popolare di Sondrio, che, il 29 dicembre del 2021, ha chinato il capo quando era chiaro che in caso contrario le avrebbero tolto la licenza bancaria. La popolare valtellinese è da tempo indicata come la candidata ideale al matrimonio con altre banche per generare il tanto atteso terzo polo bancario italiano, dopo Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Sondrio decisiva per elezioni Lombardia
Da un punto di vista strettamente politico la Provincia di Sondrio è indicata come una delle zone chiave per la prossima campagna per la elezione del presidente della Regione Lombardia dove il terzo Polo di Renzi e Carlo Calenda partecipa con Letizia Moratti, che potrebbe anche battere il candidato uscente Attilio Fontana se riuscisse a fare breccia anche al di fuori delle aree metropolitane.
Tornando alla Popolare di Sondrio, anche ora che non può più difendersi con il voto capitario che ne ha tutelato l’indipendenza quando era popolare, è tutt’altro che pronta a vestire i panni dell’agnello sacrificale e, chiunque abbia il desiderio di comprarla, deve prepararsi a allargare i cordoni della Borsa.
Nel 2021 bilancio migliore di sempre
B.P. Sondrio, che nella sua storia non ha mai chiuso un bilancio in rosso, ha terminato la sua esperienza da popolare, durata 150 anni esatti visto che è stata fondata nel 1871, liquidando nel 2021 il bilancio migliore della sua storia chiusosi con utile netto di 268,6 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto al 2020, e con un Roe (Return on Equity) all’8,9%, contro il 6% medio fatto registrare dal sistema bancario italiano.
Ai successi contribuisce le Svizzera
A questo risultato ha dato un apporto importante Banca Popolare di Sondrio (Suisse), un istituto di diritto svizzero interamente controllato dalla Banca Popolare di Sondrio e fondato nel 1995 ,che conta 22 succursali in 8 cantoni e nel Principato di Monaco oltre a una succursale virtuale.
Se a questi numeri si aggiunge un capitale in eccesso che lo scorso giugno ammontava a 350 milioni di euro si comprende che l’acquisto della Popolare di Sondrio sarà un’operazione tutt’altro che economica.
Il Ceo vende cara la banca
Il primo e più strenuo difensore della Sondrio il suo amministratore delegato Mario Alberto Pedranzini che indirizza ai soci due lettere l’anno in occasione dei conti semestrali e annuali. In molto del suo non detto c’è la convinzione che la sua banca non abbia bisogno di matrimoni, la cui unicità va preservata.
Alla fine della missiva allegata alla semestrale del 2021 non poteva essere più chiaro. «Siamo – ha spiegato – una banca senza aggettivi: una banca che fa banca, con un modo unico di fare banca. Abbiamo le carte in regola per continuare a essere credibili e nell’affermarlo ce ne assumiamo la responsabilità». Quel che è certo è la Sondrio potrà essere conquistata solo con un’operazione dalla forte valenza economica e finanziaria e non certamente politica.
Nel 2017 gli venne proposta la fusione con l’altra banca valtellinese, la Creval, che attraversava un periodo complicato. Venne rispedita al mittente con la motivazione che i matrimoni fra cugini non sono esenti da rischi esiziali.
Bper è la candidata alle nozze
La candidata più accreditata alle nozze con Sondrio è Bper Banca. In entrambe è presente Unipol che controlla il 19,9% di Bper e poco meno del 10% della banca Valtellinese. L’operazione dovrebbe essere compresa nel prossimo piano industriale dell’istituto guidato da Piero Montani, che intanto è alle prese con l’integrazione di Banca Carige.
Tra l’altro Montani non ha ancora deciso se accettare o meno l’incarico di a.d per un altro triennio, che il numero uno di Unipol Carlo Cimbri gli ha proposto. In attesa di eventuali vincoli societari Bper ha perfezionato il rinnovo degli accordi di bancassurance con il Gruppo Unipol che, come in precedenza, coinvolge anche Banca Popolare di Sondrio, che avrá durata quinquennale a partire dal 1°gennaio 2023.