Incontri per aumentare l’interscambio marittimo con gli Stati Uniti, già primo partner dell’Italia e trovare nuovi player esteri interessati a investire in un settore che in Italia vale 59 miliardi di euro.
Imprese italiane e statunitensi, Autorità di Sistema Portuale e operatori leader della logistica e del trasporto via mare si sono incontrati in questi giorni a New York in una missione coordinata da Intesa Sanpaolo e dedicata alla promozione del ruolo strategico dei porti italiani nel Mediterraneo attraverso la Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno e le Zone Logistiche Semplificate del Centro Nord.
La banca guidata da Carlo Messina ha organizzato questi incontri con l’obiettivo di attrarre investimenti esteri nel sistema infrastrutturale di filiera italiano per rafforzare la competitività del Paese conferma la Banca quale aggregatore tra mondo imprenditoriale e istituzioni pubbliche.
Primo partner italiano per interscambio marittimo
Gli Stati Uniti sono il primo partner italiano per interscambio marittimo, con un valore pari a circa 54,8 miliardi di euro di cui 42 per le esportazioni. Per l’Italia è fondamentale attuare iniziative e progetti volti a rafforzare e consolidare il proprio sistema portuale e marittimo e promuovere questo sistema nei confronti di player esteri per incrementare gli investimenti e favorire le relazioni con il nostro cluster.
E gli Stati Uniti sono un paese target di grande rilevanza. L’economia del mare, con la sua filiera, genera un valore aggiunto diretto pari a 59 miliardi di euro, con la presenza di oltre 227mila imprese (dati al 2022).
A questo dato va aggiunto il fatto che portualità e shipping sostengono un import ed export marittimo italiano pari a quasi 340 miliardi di euro con poco meno di mezzo miliardo di tonnellate di merci l’anno movimentate tra container, automezzi, materie prime e prodotti energetici.
Intesa prima banca del settore
Con questa serie di incontri a New York, Intesa Sanpaolo – che nell’ambito del più ampio programma da 410 miliardi di euro previsto a sostegno del Pnrr e delineato nelle linee strategiche dal Ceo Carlo Messina – rafforza il suo ruolo di principale banca di riferimento del settore e punta a favorire un’ulteriore espansione della presenza americana in Italia, soprattutto nella filiera dell’economia del mare.
In tale direzione volge anche il recente innalzamento a 10 miliardi di euro del plafond dedicato ai nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico nella Zona Economica Speciale Unica del Mezzogiorno e nelle Zone Logistiche Semplificate del Centro Nord.
Grandi potenzialità
Grazie alle sinergie tra le Banche e le Divisioni del Gruppo, insieme a Desk specializzati su settori strategici come l’energia e lo shipping, sono già stati finanziati investimenti diretti e indiretti per oltre 6 miliardi di euro, sostenendo l’attrattività delle aree portuali in posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.
Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo ha sottolineato che: «L’attenzione del mercato statunitense al sistema logistico-portuale italiano, oggi più che mai strategico per le rotte marittime e degli interscambi commerciali del Mediterraneo, consolida la storica relazione con il nostro Paese e mette in risalto le grandi potenzialità di sviluppo delle filiere produttive e logistiche della ZES meridionale e delle ZLS del Centro Nord».
Economia marittima
«Intesa Sanpaolo sostiene fattivamente lo sviluppo dell’economia marittima e del sistema portuale italiano, ha già erogato 6 miliardi di euro di finanziamenti diretti e indiretti a sostegno di tali investimenti, puntando sulle sinergie di Gruppo e sull’interesse di aziende e investitori stranieri sensibili ai vantaggi fiscali e amministrativi previsti», ha sottolineato Roscio.