La Banca Agricola Popolare di Ragusa tratta l’acquisto della Popolare Sant’Angelo, in difficoltà. Sarebbe il primo salvataggio di una banca siciliana effettuati da forze locali da anni. I dubbi di PwC.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Dopo decenni in cui le banche siciliane sono diventate prede di istituti esteri, ultima in ordine di tempo il Credito Siciliano, scomparso dopo che Crédit Agricole ha completato l’Opa sulla sua controllante Credito Valtellinese, una banca dell’isola, la Banca Agricola Popolare di Ragusa candida ad acquisire Banca Popolare Sant’Angelo, realtà locale in difficoltà cui Bankitalia ha imposti di trovarsi un acquirente.

L’avvio della trattativa ha risvegliato sopiti vocalismi, politici e non, che chiedono a gran voce la nascita di un soggetto in grado di soddisfare le ambizioni locali. La Sicilia è da sempre terra di depositi bancari pingui, anche in assenza di grandi realtà industriali. La Regione, secondo l’ultimo rapporto Fabi, può contare sui depositi complessivi per 58,1 miliardi, il 5,1% del totale italiano e occupa il nono posto tra le regioni con maggiori depositi sui conti correnti.

Offerta vincolante

La banca ragusana ha vinto la concorrenza di Mcc e Popolare di Sondrio, entrambe interessate a acquisire la Sant’Angelo, che ha sede a Licata in provincia di Agrigento e che ha chiuso il 2023 con una perdita netta dopo le imposte di 23,5 milioni e necessita da tempo di un rafforzamento patrimoniale. Per converso la banca ragusana ha chiuso il 2023 con un utile netto di 30,1 milioni, in decisa crescita rispetto ai 7,8 milioni dell’esercizio precedente.

Il CdA di Banca Popolare Sant’Angelo ha accettato l’offerta vincolante formulata dalla banca ragusana lo scorso 5 aprile, per la realizzazione di un’operazione di acquisizione, e riconosciuto alla banca guidata dal dg Saverio Continella un periodo di esclusiva negoziale fino al 28 maggio prossimo data entro la quale dovrà essere perfezionato l’accordo giuridico, che andrà a disciplinare il percorso da seguire.

Dubbi PwC

L'aggregazione di Popolare Sant'Angelo con la più solida Banca Agricola di Ragusa ha un esito ad oggi «incerto». E’ quanto scrive la società di revisione PwC nella relazione al bilancio 2023 sul quale dà un giudizio positivo con riserva, rispetto alla 'bocciatura' data lo scorso anno sul bilancio 2022 della Sant’Angelo.

«Per quanto gli amministratori ritengano, sulla base delle analisi effettuate, che il processo sia positivamente avviato, permangono fattori che rendono a oggi incerto il perfezionamento dell’operazione di aggregazione con il partner bancario individuato» prosegue la relazione PwC che rileva «l’esistenza di un’incertezza significativa che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità di Banca Popolare Sant’Angelo di continuare a operare come un’entità in funzionamento». Un riferimento, quello del revisore, che apre scenari non rassicuranti sulla continuità aziendale.

«Evitando di creare disagi al personale»

Estremamente positivo il giudizio di politici e sindacati. «L'operazione in fase di definizione tra Banca Agricola Popolare di Ragusa e Banca Popolare Sant'Angelo rappresenta un fatto positivo perché si creerà un polo creditizio di cui i siciliani ne sentivano il bisogno», spiega il Coordinatore Fabi Sicilia, Carmelo Raffa aggiungendo che «per quanto riguarda i problemi che riguarderanno il personale la nostra Organizzazione opererà per salvaguardare le aspettative dei colleghi e siamo certi che la nostra azione sindacale non li deluderà».

I responsabili sindacali hanno chiesto al management della Banca Popolare Sant’Angelo di non toccare l’organico prima della fusione, rispettando l'attuale perimetro ed «evitando di creare disagi al personale.