Se verrà eletto il tycoon americano i mercati dovrebbero crescere ancora e il «reshoring» accelerare. Per l’Italia si guarda con interesse al consolidamento bancario.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

La recessione attesa nel 2023 non è arrivata, ma ci sono elementi per pensare che l'appuntamento sia solo posticipato. «Nel 2023 abbiamo assistito all’opposto di quello che ci si aspettava: nessuna recessione, l’azionario in rialzo e nessun ritorno dell’inflazione», ha spiegato Mario Montagnani (immagine sotto), Senior investment strategist di Vontobel, presentando l’outlook per il 2024 di Vontobel Wealth Management SIM a Milano.

Mario Montagnani 555

«La recessione è posticipata ma non evitata, non dobbiamo preoccuparci troppo dell’inflazione e le banche centrali taglieranno i tassi di interesse», ha proseguito sottolineando che in uno scenario di rallentamento dell’economia, Vontobel mantiene un approccio positivo per i titoli di Stato, inclusi i Btp Italiani, e per l’oro, resta neutrale su azioni e obbligazioni e sottopesa le materie prime.

Vittoria di Trump

Il 2024 avrà fra in suoi driver principali le elezioni Usa del prossimo novembre con l’incognita di come il mondo, e i mercati, potrebbero reagire a un’eventuale rielezione di Donald Trump. Per Montagnani l'eventuale vittoria di Trump «sarebbe un driver positivo per i mercati».

Più nel dettaglio, la politica del «reshoring» che sta danneggiando la Cina sotto Trump potrebbe acquisire ulteriore forza, incoraggiando un ulteriore esposizione all'azionario americano e contrastare il trend negativo atteso nel 2024 per il dollaro.

Mercati fanno bene sotto elezioni

«Il ‹reshoring› – ha spiegato – è cominciato e un'eventuale vittoria di Trump lo accelererebbe. Per la prima volta negli ultimi 25 anni, da quando la Cina ha aderito al Wto, gli investimenti in Cina sono diventati negativi. Questi soldi stanno tornando indietro. L'attrattività del mercato americano rimane e sotto Trump aumenterebbe, noi siamo ‹overweight› sul mercato americano».

«I mercati – ha aggiunto – durante il periodo elettorale hanno la tendenza a fare bene. Nel caso dovesse vincere Trump il suo pallino è il ‹Make America Great again›, il ‹keep America great›».

«Con la sua nomina il divario fra Est e Ovest diverrà più grande. Non è un caso che Xi Jinping lo scorso mese di ottobre si sia recato per la prima volta in cinque anni negli Stati Uniti; il messaggio sembrava essere ‹abbiamo bisogno di voi, non portate via gli asset›».

Esperienza storica

«Assieme alle tematiche elettorali, i temi che domineranno i mercati saranno gli stessi del 2023 e quindi inflazione, la reazione delle banche centrali e l'impatto delle politiche monetarie restrittive», sull'andamento dell'economia.

«Ci aspettiamo un'ulteriore decelerazione dell'inflazione nei prossimi mesi», ha aggiunto l’economista sottolineando che in merito al calo dei tessi l'ipotesi di Vontobel, sulla base dell'esperienza storica è che il primo taglio dei tassi Fed avverrà «fra la fine del primo trimestre e l'inizio del secondo».

Focus su consolidamento bancario

Gianrocco Piazzoli 555

Gianni Piazzoli (immagine: sopra), executive director e cio Wealth Management di Vontobel ha spiegato che «il consolidamento progressivo del settore bancario può essere un fattore che può ottimizzare alcuni aspetti del comparto», che comunque non dovrebbe essere impattato eccessivamente da un rallentamento non grammatico dell’economia.

«Per quanto riguarda le banche italiane l'osservazione cha facciamo parte dalla Bce, che in una prima fase sembra riluttante ad abbassare velocemente i tassi. Inoltre, sappiamo che le banche italiane, che hanno un beta sui depositi basso, non traslano il beneficio di minori tassi ai clienti e questo dovrebbe essere un fattore significativo», per l’andamento del margine di interesse.

Può succedere qualcosa

In merito al possibile consolidamento del settore bancario italiano Piazzoli ha notato come «una parte delle banche di media dimensione potrebbe essere interessata da questo genere di dinamiche, gli attori possono essere vari».

«Credo, vista anche la performance che abbiamo registrato su titoli bancari di medie dimensioni, che il mercato si aspetti che qualcosa possa succedere a livello di settore. Non è diverso da quello che sta succedendo in altre aree del mondo bisogna ottimizzare costi e ricavi e prepararsi a sviluppi del ciclo economico meno favorevoli rispetto a quelli attuali. Le operazioni vanno impostate quando le cose vanno bene e non quando si è in difficoltà».