Alti tassi di interesse, alta inflazione, un nuovo conflitto e la concorrenza dei Btp hanno minato la solidità del comparto che ha chiuso con buoni numeri e guarda con fiducia al 2024.
Un fine anno in decisa accelerazione ha garantito un 2023 in buon rialzo per le big del risparmio gestito italiano. L’anno appena passato è stato tutto tranne che semplice per l’asset management, caratterizzato da inflazione e tassi di interesse altro, dall’inizio del conflitto fra Israele e Hamas oltre che dalla concorrenza interna del Btp.
Le «big four» della consulenza italiana – Azimut, Fineco, Banca Generali e Banca Mediolanum – hanno archiviato il 2023 con una raccolta complessiva di 28,69 miliardi di euro. Solo nel mese di dicembre il saldo è stato positivo per 4,25 miliardi.
Performance fees
Nonostante i botti di fine anno, non sono mancate le ombre. «I dati – spiegano gli analisti di Intermonte – restano deboli rispetto allo scorso anno in termini assoluti per il risparmio gestito/amministrato mentre evidenziano un andamento positivo dalla raccolta diretta beneficiando della stagionalità positiva tipica del mese di dicembre.
Le performance di mercato degli asset si confermano positive anche a dicembre supportando l'aumento delle masse e la possibilità futura di realizzare performance fees».
Fineco al Top per clienti
Fra le big il risultato migliore lo ha messo a segno FinecoBank che nel solo mese di dicembre ha fatto segnare una raccolta complessiva di 1,22 miliardi di euro mentre per quanto riguarda l’intero 2023 la raccolta netta è risultata pari a pari a 8,8 miliardi di euro.
«I risultati di raccolta del mese di dicembre consolidano le indicazioni positive già emerse nell’ultima parte del 2023, rafforzando il dato complessivo di un anno che ha confermato la qualità del modello di business della banca in tutte le fasi di mercato», ha spiegato Alessandro Foti, a.d. e d.g. di FinecoBank. La banca, ha aggiunto, inoltre ha registrato «Il massimo storico di nuovi clienti (oltre 119mila da inizio anno, ndr)» dato che conferma così l’attrattività dell’offerta.
Raccolta eccellente
Banca Mediolanum ha chiuso invece il mese di dicembre con una raccolta netta totale oltre gli 1,21 miliardi di euro, per un totale 2023 di 7,13 miliardi di euro.
«La raccolta di dicembre si conferma eccellente», ha spiegato l’a.d. Massimo Doris sottolinenando che «questi risultati ritengo siano un chiaro segnale di come in questi mesi abbiamo saputo modulare la nostra offerta di prodotti amministrati e di investimento calandola in maniera ottimale per i clienti nel contesto dei tassi di interesse attuali. Ciò ha consentito, tra l’altro, di accelerare ulteriormente la crescita della base clienti, circa 185mila i nuovi acquisiti, il 10% in più del 2022».
Azimut vede utile 2024 oltre 7 miliardi
Azimut, nella classifica delle big del risparmio gestito calcolata in base al saldo della raccolta netta, si è piazzata al terzo posto con un risultato positivo per 981 milioni a dicembre e di 6,9 miliardi per l’intero anno.
«Siamo nel 20° anno dalla quotazione di Azimut e anche nel 2023 abbiamo raggiunto gli obiettivi dichiarati a inizio anno e annunciamo ora quelli per il 2024: 500 milioni di euro di utile netto e oltre 7 miliardi di euro di nuova raccolta netta» ha detto Pietro Giuliani, presidente del Gruppo aggiungendo che «gli investimenti effettuati da molti anni nel fintech, in particolare nell’ambito della blockchain e dell’intelligenza artificiale consentiranno nei prossimi tre anni ai nostri consulenti finanziari e wealth manager di operare con strumenti all’avanguardia rispetto al mercato».
Nuovi flussi
Banca Generali, che saluta il 2023 con uno dei migliori risultati di sempre sul fronte della raccolta mensile, con nuovi flussi per 834 milioni di euro. Il totale nell’anno ammonta a 5,86 miliardi di euro. «Il 2023 è stato un anno non privo di sfide e ostacoli, complice il quadro geopolitico e dei tassi, ma siamo molto soddisfatti della qualità e della forza della crescita: siamo a un nuovo picco di masse con una spinta significativa dalle attività ricorrenti», ha commentato l’amministratore delegato e direttore generale Gian Maria Mossa.
I numeri di dicembre lasciano presagire un buon 2024 per il risparmio italiano. «Abbiamo aggiornato le nostre stime alla luce dei dati sulla raccolta di dicembre prevedendo un miglioramento degli inflows in risparmio gestito», hanno spiegato ancora gli analisti di Intermonte.