Nel 1° semestre il settore orafo italiano ha realizzato esportazioni per 4,7 miliardi di euro con una crescita del 16,4%, confermando il proprio ruolo di protagonista nel contesto europeo. La Svizzera è il primo mercato e supera gli Stati Uniti.

Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch

Nel 1° semestre le esportazioni italiane di gioielli in oro sono state pari a 4,7 miliardi di euro con un incremento del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in termini di valore.

E’ quanto si legge nel report dal titolo «Il settore orafo nel primo semestre 2023» realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo dal quale si rileva che a fronte di un 2° trimestre che in generale ha visto un rallentamento nelle principali economie, le esportazioni di gioielli in oro hanno mantenuto in valore un tasso di crescita significativo in entrambi i trimestri (+18% nel 1° trimestre e +15% nel 2° trimestre).

Il primo mercato di sbocco

Le esportazioni verso la Confederazione elvetica, nel periodo gennaio-giugno del 2023, hanno fatto registrare una crescita del 68% in valore con un importo di 780 milioni di euro, che ha consentito alla Svizzera di diventa il primo mercato di sbocco delle esportazioni italiane di gioielli in oro, superando gli Stati Uniti che raggiungono i 578 milioni di euro, con una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Seguono gli Emirati Arabi Uniti, Francia, Turchia e l’Irlanda che negli ultimi anni ha assunto il ruolo di hub logistico per il gioiello Made in Italy, così come la Svizzera rappresenta un hub logistico per le maison del lusso.

Domanda 1* semestre cresce dell’1,5%

Grazie a un 2° trimestre più dinamico, la domanda mondiale di gioielli in oro, pur in un contesto di prezzi elevati, nel 1° semestre ha raggiunto il valore di 951 tonnellate, in crescita dell’1,5% sull’omologo periodo dell’anno precedente. Il settore orafo italiano si conferma il più rilevante nel contesto europeo ed esprime circa la metà dell’export dell’Unione.

Il settore dell’oreficeria italiana, spiegano gli analisti di Intesa Sanpaolo, ha continuato a dimostrare un’elevata competitività e un ruolo Il settore dell’oreficeria italiana ha continuato a dimostrare un’elevata competitività e un ruolo centrale nel contesto europeo grazie alla capacità di cogliere le opportunità emerse dai diversi mercati internazionali.

L’atteso rientro dell’inflazione, le prospettive di taglio dei tassi e il ritorno alla crescita di alcuni importanti sbocchi commerciali potrebbero sostenere il buon andamento delle esportazioni raggiunto dal comparto. Sarà importante continuare a presidiare i mercati internazionali e sostenere la competitività del settore fondata su flessibilità e qualità delle produzioni.

Rimbalza domanda cinese

Il mercato cinese, per effetto anche del rimbalzo in seguito all’eliminazione delle misure restrittive, presenta una crescita sostenuta (+19%) trainata dalla ripresa della socialità e anche dal ritorno ai matrimoni sospesi negli anni precedenti.

In prospettiva per il resto dell’anno questo mercato potrebbe trovare supporto dalla fiera di Shenzen e dalla domanda legata ai matrimoni che si concentrano maggiormente nella seconda metà dell’anno, ma si evidenziano anche dei rischi al ribasso legati al contesto economico in rallentamento, al prezzo dell’oro sostenuto e a una maggior prudenza nei consumi di beni voluttuari.

In riduzione, invece, la domanda dall’India, che rappresenta il secondo mercato per domanda di gioielli e che ha mostrato un calo pari al -12%.