L’evento sull’Intelligenza Artificiale organizzato da Union Bancarie Privée e finewsticino.ch questa settimana a Lugano, ha dato l’opportunità alla pioniera digitale Inma Martinez, co-presidente di Global Partnership on Artificial Intelligence, di spiegare il ruolo attuale dell’AI e la sua potenziale evoluzione.
Di Ugo Lagrotta, Orbit36 Risk Finance Solutions
L'Intelligenza Artificiale (AI) è un'intelligenza riprodotta dai computer che simula il comportamento o il pensiero umano e può essere programmata a risolvere problemi specifici. L’intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di agire soprattutto nel campo biomedico e nelle industrie che devono elaborare e gestire grandi quantità di dati, come il mondo finanziario.
Ma quali sono i vari modelli di AI e cosa fanno?
- I cosiddetti modelli di base (Foundation Models) sono generalmente più avanzati dei modelli tradizionali di programmazione neuro linguistica e possono essere utilizzati pre la generazione di testi scritti, di codici informatici o di combinare una serie di immagini fotografiche e rispondere a domande aperte, che non hanno una risposta univoca. Il problema è che questi modelli di AI generano risposte senza sapere di cosa parlano, la veridicità dei contenuti non è garantita e si prestano a manipolazioni per generare notizie false (fake news).
- I modelli più avanzati (Generative AI Models) possono generare, estrapolare nuovi dati dall’apprendimento e dalla conoscenza di dati esistenti ma possono generare solo da fonti interne al sistema di formazione dei dati e non sono in grado di calibrare in maniera accurata gli effetti secondari delle previsioni o dei dati da essi generati.
Nell’industria finanziaria, l’AI viene usata per la profilazione del cliente, per prevenire frodi e raccogliere dati che cambiano con frequenza elevata (fluttuazione dei prezzi di mercato dei titoli, acquisti mediante carta di credito in tempo reale). Si va dall’industria automobilistica e dei mezzi di trasporto, dove l’AI porterà ad un incremento della sicurezza del guidatore e dei passeggeri, al campo biomedico della diagnostica (radiologia) dove l’AI è in grado di anticipare il potenziale sviluppo di una patologia (diagnosi precoce) o l’insorgere di complicanze, ha dichiarato Inma Martinez (immagine sopra).
Diverse domande
Quindi lo sviluppo di questi modelli di AI tendono ad avere come obiettivo primario la sicurezza dell’individuo, dell’essere umano ed il soddisfacimento dei suoi bisogni.
Se da un lato l’Intelligenza Artificiale ha chiari benefici, la sua applicazione nel campo del riconoscimento facciale degli individui è visto da molti come una violazione del diritto alla riservatezza, della privacy degli stessi. L’argomento ha originato diverse domande da parte dei partecipanti all’evento durante il dibattito moderato da Claude Baumann, CEO e fondatore di finewsticino.ch. Al momento, non vi è consenso tra i governi dei paesi occidentali (USA ed Europa) e Cina dall’altra sull’applicazione dell’AI ai fini di sicurezza e riconoscimento facciale.
Approccio proattivo
Tuttavia, negli ultimi mesi, le Autorità di Regolamentazione stanno adottando un approccio «proattivo» volto a definire un codice di condotta nonché i principi guida secondo i quali l’Intelligenza Artificiale deve essere applicata.
In conclusione, i modelli di AI non riescono ancora a replicare tutte le capacità cognitive dell’essere umano, soprattutto la creatività, l’intuizione, i sentimenti ed il rapporto di fiducia che si instaura mediante le relazioni con gli altri. Originalità, creatività, intuizione, le soft skills in generale, rimangono le qualità distintive dell’essere umano necessarie per continuare ad essere “competitivi” in un mondo dove i dati, la tecnologia avranno un’importanza sempre crescente.