Una finance boutique con sede a Zurigo nomina l'ex banchiere e responsabile di GAM come membro del consiglio di amministrazione. Sicuramente incontrerà molti dei suoi ex colleghi di settore.

David Solo è entrato a far parte del board di The Singularity Group, con sede a Zurigo, secondo quanto comunicato dalla stessa società martedì scorso, che specifica anche che la sua nomina è stata approvata all’unanimità.

Sul sito web di Singularity si legge che il gruppo è stato fondato nel 2017 e che da allora si occupa di investimenti «innovativi», con competenze nei settori della strategia, della gestione patrimoniale, dell'analisi dei titoli, della ricerca e dell'imprenditoria. Nell'ambito delle sue attività, si avvale di un team di professionisti dedicati e riuniti in un cosiddetto «Singularity Think Tank» che comprende una «rete internazionale di rinomati esperti di innovazione, un consiglio di amministrazione con una grande reputazione e un network di partner fidati».

Incontrare i colleghi di settore

Solo incontrerà alcuni dei suoi ex colleghi del settore all'interno del consiglio di amministrazione, che comprende il presidente di Singularity Eric Sarasin, che è stato anche l'ex vicedirettore generale della banca J. Safra Sarasin, nonché il capo e co-fondatore di TSG Evelyne Pflugi, e l'imprenditore locale «seriale» Tobias Reichmuth.

«Siamo molto contenti di avere David Solo a bordo», ha commentato il presidente. «TSG trarrà vantaggio dal suo background tecnologico, dalla sua vasta esperienza nel finance e dai suoi molti anni di esperienza manageriale», ha dichiarato Pflugi.

Ben ricompensato

Gli elogi potrebbero sorprendere alcuni, anche perché la lunga carriera di Solo nel mondo finanziario svizzero non è stata del tutto priva di controversie.

L'ex banchiere di UBS e Julius Baer, è riuscito a trasformare GAM in un attore globale, e per questo è stato ben ricompensato prima di cedere lo scettro al successore Alexander Friedman.

Conseguenze fatali

Ma, come risulta da una precedente ricerca di finews.com, Solo è anche stato colui che ha aperto le porte della finanza svizzera al finanziere australiano Lex Greensill, aiutando quest'ultimo ad entrare in affari sia con GAM che con Credit Suisse, con gravi conseguenze per entrambi. Nel 2019 GAM ha dovuto chiudere un fondo collegato a Greensill, cosa da cui non è mai riuscita a riprendersi.

Oggi l’asset manager, un tempo orgoglioso, è poco più di un mero caso di ristrutturazione.

Perdita di fiducia

Greensill è stata anche una delle più importanti debacle per Credit Suisse, soprattutto dopo che ha dovuto liquidare oltre 10 miliardi di dollari di attività in fondi collegati.

All'epoca, ciò ha determinato una forte perdita di fiducia nella banca ed è stato uno dei fattori alla base della decisione del governo svizzero e delle autorità di regolamentazione nazionali di costringere UBS ad acquistare Credit Suisse lo scorso marzo. E ancora oggi, nonostante tutto quello che è successo, i fondi Greensill del Credit Suisse sono ancora in fase di liquidazione.