Intesa Sanpaolo è pronta a effettuare piccole acquisizioni nelle regioni europee in cui opera e nei paesi chiave del bacino del Mediterraneo per rafforzare alcune delle sue attività principali.

Lo ha affermato Marco Elio Rottigni, responsabile della divisione ‹International Subsidiary Banks› in un’intervista a «Bloomberg» spiegando che «mentre ci stiamo concentrando sulla crescita organica, la banca è pronta a cogliere tutte le opportunità di crescita esterna che potrebbero presentarsi, un’acquisizione dovrebbe portare sinergie, essere in linea con il nostro modello di business ed essere fatta al giusto valore; condizioni che al momento non vediamo».

La divisone guidata da Rottigni sta cercando di aumentare la propria quota nei mercati esteri dove è già presente, espandendo le attività di investment banking e global markets e rafforzando le attività di wealth management, del private banking e del settore assicurativo.

Il consolidamento della crescita internazionale nel private banking ha già portato, tra l’altro, all'acquisizione del gruppo Reyl in Svizzera e della Compagnie de Banque Privée Quilvest in Lussemburgo.

No M&A in Italia

Le ambizioni di Rottigni sono in linea con quanto ribadito recentemente dall’amministratore delegato Carlo Messina.

Rispondendo ai soci, lo scorso 28 aprile, il Ceo aveva spiegato che «non ci sono operazioni di M&A in prospettiva» in Italia, mentre il piano d'impresa 2022-2025 prevede che «persegua l'obiettivo di potenziamento della presenza internazionale attraverso il rafforzamento della leadership europea nel wealth management con selettive piccole acquisizioni in geografie strategiche».

L’eventuale M&A potrebbe interessare i Paesi dell'Europa centrale e orientale, dove Intesa Sanpaolo è già ben presenti ma potrebbero essere presi in considerazione anche alcuni dei Paesi del bacino del Mediterraneo, dove le aziende italiane hanno forti relazioni d’affari.

La divisione ISBD, opera in tre continenti attraverso 11 banche commerciali in Europa centro-orientale ed Egitto, e gestisce una società di gestione patrimoniale in Cina.

Prima in Serbia, seconda in Slovacchia e Croazia

La controllata serba di Intesa è la più grande banca del Paese per patrimonio, mentre le controllate croate e slovacche sono le seconde nei rispettivi Paesi. In Egitto Intesa controlla l'80% di Alex Bank e ha avviato colloqui preliminari con il governo per l’acquisto della quota rimanente, di proprietà dello Stato.

«All'interno della divisione ISBD, ha spiegato Rottigni, prevediamo che quest'anno l'utile netto possa raggiungere un livello del tutto nuovo, ben al di sopra degli anni precedenti, grazie alla crescita equilibrata di prestiti e depositi e all'aumento dei ricavi core».

La divisione ha chiuso il 1° semestre con un utile netto più che triplicato rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 679 milioni di euro.