La rinuncia dell’americana Fiona Scott Morton alla carica di capo economista presso la DG COMP responsabile delle politiche della Commissione europea in materia di concorrenza, sembra abbia azzoppato le ambizioni di Marghrethe Vestager per la presidenza della Bei per cui sarebbe in corsa l’italiano Daniele Franco. Ma giorgia Meloni deve guardarsi dai doni, soprattutto dei francesi.
Dell'inviato Giuseppe Failla, pubblicista italiano di finewsticino.ch
Nell’Eneide è scritta una frase divenuta famosa: Timeo Danaos et dona ferentes, che significa Temo i Greci anche quando portano doni. La pronuncia Lacoonte cercando di evitare che il Cavallo venga introdotto a Troia. E Giorgia Meloni dovrebbe ricordarsene per evitare sorprese e delusioni.
Offensiva partita da Macron
La campagna contro la nomini dell’economista americana è stata lanciata dal premier francese Emmanuel Macron che ha sparato subito a palle incatenate sulla consulente, eccependo che una persona che è stata lungo consulente di Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft difficilmente avrebbe sorvegliato con severità le Big Tech americane. L’inquilino dell’Eliseo ha poi sottolineato che mai Cina o Usa avrebbero fatto una scelta simile spiegando che «se non abbiamo nessun ricercatore di questo livello per essere reclutato dalla Commissione vuole dire che abbiamo un problema molto grande con tutti i sistemi accademici europei».
Quando Ursula Von der Leyen ha ricevuto una lettera di proteste da parte di esponenti di peso del suo esecutivo come il francese Thierry Breton, l’italiano Paolo Gentiloni, lo spagnolo Josep Borrell, la portoghese Elisa Ferreira e il lussemburghese Nicolas Schmit, ha convinto la danese Marghrethe Vestager a fare marcia indietro.
Franco in pole per Bei
Con questa mossa a Bruxelles considerano definitivamente sepolta l’autocandidatura di Vestager alla presidenza della Banca Europea degli Investimenti per cui sembra essere in pole position Daniele Franco, ex ministro delle finanze del Governo Mario Draghi. Ma non è da solo. In corsa, secondo alcuni osservatori con ottime possibilità di vittoria, c’e Nadia Calvino Santamaria attuale vicepresidente del governo spagnolo.
L’Italia non esprime il presidente della Bei dal 1970 quando terminò il mandato di Paride Formentini ed è l'unico Paese dell'Unione Europea, insieme alla Germania, ad aver avuto due suoi connazionali alla guida della Bei (Pietro Campili, prima di Formentini). Secondo più di un osservatore la Francia potrebbe assecondare l’ambizione dell’Italia.
A breve va sostituito Panetta
Meloni deve ricordarsi che dopo l’estate entrerà nel vivo la campagna di sostituzione di Fabio Panetta, destinato a diventare Governatore di Bankitalia, nel board della Bce. Christine Lagarde, francese come Macron, ha chiesto esplicitamente che venga nominata una donna. Il governo italiano, per tutta risposta, ha lanciato la candidatura di Piero Cipollone, vicedirettore generale della Banca d’Italia.
Lagarde, molto attenta al gender equality, non è persona da accettare rifiuti, fosse anche se provenienti da una donna presidente del Consiglio. Meloni, tra l’altro, non sembrerebbe avere la forza per portare a casa entrambe le poltrone. Quindi prima di accettare eventuali regali deve pensare alle possibili conseguenze. La presenza all’interno del board della Bce è molto più rilevante della presidenza della Bei.