Gli esperti avvertono che l'attivismo degli investitori è in aumento in tutta Europa. Anche le società svizzere sono oggetto dell’attivismo degli azionisti.

Il gruppo di investitori attorno a Newgame e Bruellan fa parlare di sé ormai da settimane. Nella guerra delle offerte per la società di investimento svizzera GAM, stanno facendo grande pressione sul gestore patrimoniale britannico Liontrust e sul consiglio di amministrazione di GAM. I «ribelli» di GAM sono solo un esempio di una tendenza che comincia a diffondersi in tutta Europa.

L’attivismo è sempre più diffuso in Europa. Secondo la società di revisione e consulenza Alvarez & Marsal (A&M), dall'inizio dell'anno il numero delle operazioni riconducibili all’attivismo, è salito di mese in mese. E anche le società svizzere sono nel mirino.

Aumento del costo del denaro

Gli specialisti di A&M stanno monitorando 102 fondi che utilizzano strategie attiviste in Europa e hanno anche identificato 143 società che sono a rischio di attacco, se non verranno prese contromisure e non si otterranno risultati migliori.

Gli azionisti attivisti cercano di influenzare direttamente il management e la strategia aziendale investendo in società quotate in borsa, e spesso in hedge fund o in soggetti molto facoltosi il cui obiettivo è far salire il prezzo delle azioni della società.

Secondo questo studio, l'aumento del costo del denaro sarà uno dei principali motori dell'attivismo in Europa, per il resto dell'anno e anche per il prossimo. Gli esperti sostengono che, per evitare che le società finiscano nel mirino, è necessario aumentare il capitale, l’efficienza strutturale e operativa e creare opportune politiche di remunerazione

Occasioni di attacco

Gli autori dello studio avvertono che, con un attivismo che negli Stati Uniti è destinato a raggiungere livelli record il prossimo anno, anche i consigli di amministrazione in Europa dovranno prepararsi ad un’impennata di questa tendenza nei prossimi 12 mesi. La debolezza delle performance operative e finanziarie di molte società dell'Europa occidentale offre numerose opportunità di intervento da parte degli attivisti.

In particolare, i «5 grandi» mercati di Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera e Scandinavia sono al centro dell'attenzione di questi investitori particolari. I settori dei beni di consumo, industria e tecnologia, sono quelli maggiormente nel mirino. Mai come ora, va sottolineato, queste strategie hanno anche valenze ambientali.

La riforma incoraggia l’attivismo

Le aziende britanniche e tedesche sono le più bersagliate dagli attivisti, soprattutto perché, rispetto ai loro competitor internazionali, stanno sottoperformando in termini di crescita del margine lordo, rendimento del capitale investito e ricavi per dipendente.

Anche le società francesi e svizzere continuano a rappresentare un obbiettivo per gli attivisti, vista la loro relativa sottoperformance rispetto ai peer globali per quanto riguarda l'EBIT, i cash margin e il rendimento del capitale proprio. In Svizzera, inoltre, la riforma della legge sulle società per azioni, entrata in vigore nel gennaio 2023 e che introduce norme più flessibili in materia di investimenti e di capitale per le imprese pubbliche, potrebbe incoraggiare ulteriormente l'attivismo.

Il gioco non è facile

I rendimenti degli investimenti degli attivisti non sono facili da misurare. Gli scettici sottolineano continuamente che questi investimenti non possono battere i mercati, ma che i prezzi delle azioni delle società target sottoperformano gli indici azionari generali.

I cambiamenti forzati nella governance aziendale sono particolarmente difficili, mentre la ristrutturazione aziendale offre i migliori rendimenti agli azionisti delle società target.