Gli orologi di lusso usati surclassano, per incremento di valore, altri beni da collezione come gioielli, borse, vini, arte e mobili e, in alcuni casi, anche la performance dell’S&P 500.
Il settore degli orologi, che comprende le vendite del nuovo e dell’usato di lusso, ha vissuto una piccola battuta d’arresto nella pandemia, che ha assorbito velocemente.
Vendite oltre 100 miliardi nel 2062
Il valore delle vendite in dollari è passato dai 65 miliardi del 2019 ai 79 del 2022 ed è stimato scavallare quota 100 miliardi nel 2062 quando il totale delle vendite è stimato toccare quota 101 miliardi di dollari.
La crescita media composta annua del comparto è pari al 7% nel periodo 2019- 2026, mentre se si prende in considerazione solo l’ultimo quinquennio è del 6%.
Vendite usato corrono più veloci
E’ quanto si rileva dallo studio «Luxury Preowned Watches, Your Time Has Come» a cura di Boston Conulsting Grou (BCG) e WatchBox, la piattaforma globale di orologi di lusso da collezione in cui si legge inoltre che la quota di vendite di orologi di lusso è passata dai 18 miliardi di dollari del 2019 ai 24 del 2022 e al 2062 è stimata a 35 Miliardi.
In questo caso la crescita composta annua è pari al 10% nel 2019-2026 e del 9% nel 2022-2026. Il recente boom ha a che fare soprattutto con la tendenza a considerare gli orologi di lusso come investimenti alternativi.
I consumatori pagano prezzi elevati per i modelli usati dei marchi più importanti come Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet, ma anche per quelli indipendenti come F.P.Journe e De Bethune, con l'aspettativa che il valore di questi orologi continui a salire col tempo.
Orologi rendono più delle azioni
«Nonostante le più ampie flessioni dei mercati osservate durante la pandemia, un portafoglio di investimento composto da Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet ha visto il proprio valore crescere del 20% annuo fra il 2018 e il 2022, rispetto a un tasso annuo dell'8% per l'indice S&P 500». Afferma Filippo Bianchi, Managing Director e Partner di BCG.
«Lo stesso portafoglio è andato meglio del mercato azionario anche durante periodi di recessione, ad esempio fra il 2007 ed il 2009, dimostrando periodi di recupero di valore più rapidi a valle della crisi».
Nel periodo 2012-2022, secondo la ricerca, solo lo S&P 500, con una crescita composta annua del 12% ha sovraperformato un investimento in orologi che invece ha reso il 7%. Solo le automobili sono staste in grado di fare altrettanto mentre l’arte ha reso il 6%, le borse il 5%, i gioielli il 3% i mobili l’1% e il vino nulla. Se invece si prende in considerazione il solo 2021-2022 gli orologi mostrano una crescita del 27% e l’S&P 500 del 5%.
Orologio usato in controtendenza
«Con l’aumento della domanda e la riduzione della capacità produttiva dovuta agli anni di Covid, alcuni modelli sono diventati quasi impossibili da acquistare attraverso i canali tradizionali di vendita al dettaglio; gli acquirenti hanno quindi maggiori possibilità di ottenerli attraverso il mercato di seconda mano, anche se con un forte sovrapprezzo», spiega Guia Ricci, Managing Director e Partner di Bcg.
«Mentre la maggior parte degli articoli cala di prezzo non appena esce dal negozio, gli orologi di lusso tendono a fare l'opposto, con un valore di rivendita in genere in aumento per i modelli di marchi più ambiti e difficili da trovar».
Aziende corrono ai ripari
Molte aziende hanno riconosciuto il potenziale del settore dell’usato solo recentemente, iniziando ad adottare strategie per integrare il segmento.
La società svizzera di beni di lusso Richemont, casa madre di Cartier, che nel 2018 ha acquistato Watchfinder, un venditore di orologi usati con una forte presenza online, Audemars Piguet ha lanciato un'attività di vendita di orologi usati per alcuni rivenditori mentre Rolex nel 2022 ha annunciato il proprio programma di autenticazione degli orologi usati, gestito in collaborazione con i gioiellieri autorizzati.